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Giulio Andreotti, il romanzo “segreto” trovato la tra le sue carte

Sarà pubblicato a novembre per La Nave di Teseo il romanzo “Il buono cattivo”, romanzo del controverso statista italiano sull’Italia ai tempi del referendum sul divorzio.
A cura di Redazione Cultura
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Sarà pubblicato a novembre per La Nave di Teseo il romanzo di Giulio Andreotti sull'Italia ai tempi del referendum sul divorzio. Il manoscritto de "Il buono cattivo"  è stato ritrovato nelle carte del politico e sarà pubblicato in autunno, a novembre, da La nave di Teseo, la casa editrice di Elisabetta Sgarbi. Come riferito al Corriere dalla figlia del politico italiano, Serena, l'opera sarebbe autentica anche perché dentro "C'è la sua ironia". Il tema del romanzo, quanto mai politico, racconta quella stagione a ridosso della battaglia referendaria del 1974 che vide l'Italia dividersi per abrogare la legge sul divorzio.

All'epoca, Giulio Andreotti non combatté molto tenacemente per abrogare quella legge che i cattolici in politica fronteggiarono in tutti i modi possibili. Da uomo pragmatico e politico scaltro, probabilmente, aveva già subodorato lo spirito dei tempi, non si lanciò quindi in spropositate lotte contro il divorzio che, tuttavia, da uomo religioso ed esponente di buona parte dei cattolici in politica, non poté non avversare almeno a livello teorico. s

Nonostante ciò, o forse proprio per questo, Giulio Andreotti dopo la sconfitta referendaria si mise alla scrivania e iniziò a scrivere. Un libro, di più, in romanzo, un'opera di narrativa scritto a cavallo del voto (ve lo immaginate oggi, Matteo Renzi, che si mette a scrivere un'opera di narrativa su un tema così importante durante la campagna elettorale?)

La storia, intitolata "Il buono cattivo", è il seguito del volume "I minibigami", pubblicato nel 1971 e dedicato all’esame della disciplina matrimoniale della Chiesa. Con "Il buono cattivo", invece, siamp in presenza di una vera e propria opera romanzata. Serena Andreotti, figlia di Giulio, ha dichiarato:

Per me leggere queste pagine è stata un’emozione forte. Mi è sembrato di riavere vicino mio padre e sentirlo di nuovo parlare, ritrovandone la vivacità e la varietà dei ricordi, la levità nel trattare argomenti molto seri, la curiosità di conoscere nuove situazioni e persone e la capacità di coglierne i tratti salienti, l’ironia, in genere bonaria, verso gli altri e verso se stesso. Insomma: quei caratteri che credo non faranno fatica a cogliere tutti quelli che lo hanno conosciuto.

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