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Finito l’effetto Jobs Act: crollano assunzioni e indeterminati. Renzi: “Sono balle”

I dati Inps relativi al primo trimestre del 2016 testimoniano inequivocabilmente la correlazione fra le assunzioni e gli sgravi contributivi previsti dal Governo: nei primi mesi del nuovo anno, meno assunzioni e ancor meno contratti a tempo indeterminato. Il saldo finale, invece, resta ancora positivo: sono 50mila i posti di lavoro contrattualizzati in più. Per Renzi, però, “sono clamorose balle”.
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UPDATE ore 22.30 – Intervenuto in diretta sulla sua pagina Facebook il Presidente del Consiglio ha duramente criticato gli articoli sui dati Inps diffusi stamattina: "Chi dice che abbiamo una crisi dell’occupazione, dice clamorose balle”. Il premier se l’è presa in particolare con la lettura che è stata data ai dati forniti dall'istituto statistico. “Sul lavoro sarò duro e crudo, oggi si è fatto notare come il saldo positivo sia meno grande dell’anno prima: non ci sono meno posti di lavoro, ma sono cresciuti a un ritmo meno forte. Oggi alcuni siti internet dicono ‘rallenta l’occupazione': queste sono clamorose balle".

Nel primo trimestre del 2016 le assunzioni sono calate del 12,9% rispetto al corrispondente periodo del 2015; i nuovi contratti a tempo indeterminato hanno fatto registrare una flessione del 33,4%; le trasformazioni di contratti precari in tempo indeterminato sono scese del 31,4%; i contratti a tempo determinato hanno fatto registrare una flessione dell’1,7%, mentre le assunzioni con apprendistato sono stabili rispetto al 2015; le cessazioni dei rapporti di lavoro sono diminuite complessivamente dell’8,8%, quelle di contratti a tempo indeterminato del 5,3%.

Sono questi i dati dell’Osservatorio sul precariato, diffusi dall’INPS in queste ore e destinati a essere oggetto di nuove polemiche politiche. Nel dettaglio, le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel 2016 sono state 324.098, con un calo netto di 162.371 rispetto al corrispondente trimestre del 2015, per un dato inferiore anche a quelle del 2014 (quando furono 370.877). Quelle a tempo determinato sono state 814mila, pressoché in linea con i dati 2014 e 2015. Complessivamente, dunque, le nuove assunzioni sono state 1.187.854, in calo di 176mila unità rispetto al corrispondente periodo del 2015.

La “spiegazione” di tale tendenza è fornita dalla stessa Ines:

Il calo è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015 in corrispondenza dell’introduzione degli incentivi legati all’esonero contributivo triennale. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate in relazione alla contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-31,4%).

Il dato va però valutato considerando anche le cessazioni: nel primo trimestre 2016 si sono registrate 377mila cessazioni di contratto a tempo indeterminato e, complessivamente, 946mila interruzioni di rapporti di lavoro. Il dato finale, dunque come differenza fra cessazioni e attivazioni, resta positivo sia per quanto riguarda il dato complessivo che per quel che concerne il solo computo delle assunzioni a tempo indeterminato:

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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