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“Oltre 90 persone sono state uccise in Iran dall’inizio delle proteste”: la denuncia di una Ong

“Almeno 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini”: è la denuncia di una Ong iraniana con sede a Oslo.
A cura di Annalisa Girardi
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Sarebbero almeno 92 le persone uccise dalle forze di sicurezza iraniane nella repressione delle proteste che sono scoppiate nel Paese dopo la morte di Mahsa Amini. È quanto denuncia la Ong Iran Human Rights (Ihr), che ha sede a Oslo. "Almeno 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini", affermano dall'organizzazione, accusando gli agenti iraniani di "represso in modo sanguinario" anche una protesta scoppiata venerdì scorso a Zahedan, nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan.

Secondo la Ong 41 persone sono rimaste uccise. Sono morte anche cinque Guardie della Rivoluzione: i media ufficiali hanno parlato di "incidente terroristico". Le proteste sono scoppiate quando un capo della polizia di Chabahar, nella stessa provincia, è stato accusato di aver violentato una ragazzina di 15 anni, membro della comunità sunnita dei Baluch. L'identità delle vittime, ha aggiunto la Ong, è stata confermato anche da un'altra organizzazione, dal nome Baluch Activists Campaign.

Nel Paese, quindi, non si fermano scontri e subbuglio. Le rivolte si sono riaccese con l'uccisione della ventiduenne Mahsa Amini, morta dopo essere stata arrestata dalla Polizia della Moralità per non indossare il velo nel modo corretto. Presto nel resto del mondo sono state organizzate anche nel resto del mondo in solidarietà con le donne iraniane scese in piazza nel loro Paese.

Ieri circa 150 città in tutto il mondo hanno ospitato le manifestazioni: Santiago in Cile, Londra, Tokyo e San Francisco solo alcune tra queste. Anche a Roma un migliaio di persone ha marciato in solidarietà con le piazze iraniane. Nella capitale il Freedom Rally for Iran, questo il nome della manifestazione, è stato organizzato da studenti iraniani che hanno protestato contro l'oppressione alle libertà e ai diritti di tutti i cittadini da parte del regime di Teheran.

Intanto il governo iraniano continua a negare di avere alcuna responsabilità nella morte di Mahsa Amini e ha accusato i manifestanti di minare all'ordine pubblico, arrestando centinaia di persone. 

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