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La Svezia ha ceduto al ricatto di Erdogan: estradato in Turchia militante curdo del Pkk

La Svezia ha estradato un membro del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk): si tratta di Mahmut Tat, condannato in Turchia a sei anni e 10 mesi di carcere per appartenenza al partito fondato dal leader curdo Abdullah Ocalan.
A cura di Davide Falcioni
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La Svezia ha ceduto alle pressioni della Turchia. Nei giorni scorsi Stoccolma ha infatti estradato un membro del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk): si tratta di Mahmut Tat, condannato in Turchia a sei anni e 10 mesi di carcere per appartenenza al partito fondato dal leader curdo Abdullah Ocalan.

Tat era fuggito in Svezia nel 2015 ma la sua richiesta di asilo era stata respinta: stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa turca Anadolu, il militante curdo è arrivato a Istanbul venerdì notte dopo essere stato tratto in arresto dalla polizia svedese. Dopo l'atterraggio, l'uomo è stato prelevato dalla polizia turca e condotto in tribunale già nella giornata di sabato.

A seguito dell'invasione russa dell'Ucraina nel mese di maggio Svezia e Finlandia avevano chiesto di aderire alla NATO, scontrandosi fin da subito con le obiezioni della Turchia, che aveva accusato i due Paesi di ospitare militanti del vietato partito curdo Pkk e di altri gruppi oppositori. Di fatto, il presidente Recep Tayyip Erdoğan aveva chiesto che, in cambio del via libera di Ankara all'ingresso nell'Alleanza Atlantica, Helsinki e Stoccolma consegnassero decine di presunti "terroristi", ovvero curdi sospettati di aver militato in organizzazioni politiche vietate in Turchia.

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Il ricatto di Erdogan aveva suscitato non poche tensioni prima dell'estate: organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo avevano denunciato la manovra del leader turco, ma anche il consenso dei governi democratici di Svezia e Finlandia.

L'elezione di un nuovo governo in Svezia ha di recente appianato i problemi e questa settimana il capo della diplomazia turca ha dichiarato che i due Paesi hanno compiuto "passi positivi". "Il nuovo governo svedese è più determinato del precedente e ne siamo lieti", ha dichiarato Mevlut Cavusoglu. "Hanno apportato modifiche legislative e tutto questo è un passo positivo", ha aggiunto in una conferenza stampa a Bucarest, a margine della riunione dei capi della diplomazia della NATO.

Altri ricercati che la Turchia vorrebbe gli venissero consegnati sono persone anch'esse legate al Pkk o con presunti legami con Fethullah Gulen, un religioso turco che vive negli Stati Uniti ed è accusato di aver orchestrato il fallito colpo di Stato del 2016 contro Erdogan.

Acerbo (Rifondazione-Unione Popolare): "Erdogan usa l'Isis per la guerra ai curdi"

Secondo Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e membro del coordinamento di Unione Popolare, "dalla consegna da parte della Svezia di un richiedente asilo alla Turchia emerge il vero volto della NATO. Quando al summit NATO di Madrid fu siglato il memorandum con Erdogan i commentatori scrissero che una cosa del genere non sarebbe mai accaduta. Invece sta accadendo. Si tratta di un fatto gravissimo che segnala la regressione imperialista dell'Europa. La retorica dei diritti umani e della democrazia serve solo quando utile per legittimare la guerra. I giornalisti evitino di scrivere che Mahmut Tat è un terrorista facendo da megafono alle accuse del regime turco. In Turchia basta essere un simpatizzante del PKK e anche solo chiedere la liberazione di Ocalan per essere considerati terroristi. Se, come ha ammesso lo stesso ex presidente Draghi, in Turchia c'è un regime dittatoriale come si può definire terrorista il movimento di liberazione curdo? Con quale faccia l'UE mantiene il Pkk nell'elenco delle organizzazioni terroriste mentre è a tutti noto che Erdogan si serve dei tagliagole islamisti per la sua guerra ai curdi?".

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