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Empoli, muore durante un controllo: aveva mani e piedi legati. Salvini: “Pieno sostegno a polizia”

Un cittadino tunisino è morto nella serata di giovedì durante un controllo di polizia in un money transfer di Empoli (Firenze). Da quanto emerso, l’uomo avrebbe avuto le manette ai polsi e i piedi bloccati con un cordino che i poliziotti erano stati costretti ad applicargli perché continuava a scalciare.
A cura di Susanna Picone
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Un tunisino di trentuno anni, Arafet Arfaoui, è deceduto giovedì sera nei pressi di un money transfer di Empoli (Firenze). L’uomo, stando a quanto emerso finora, è morto durante l'intervento di polizia e sanitari del 118, chiamati dal titolare del negozio poiché aveva dato in escandescenze. Il trentunenne, secondo quanto appreso da fonti investigative, si era presentato nel negozio per trasferire del denaro, una banconota da 20 euro. Al rifiuto del titolare, che apparentemente temeva che la banconota fosse falsa, l'uomo avrebbe perso il controllo e a quel punto il negoziante avrebbe avvisato la polizia. L’uomo avrebbe quindi accusato un malore mentre era a terra contenuto dagli agenti. Sempre in base a quanto emerso, il tunisino avrebbe avuto le manette ai polsi e i piedi bloccati con un cordino, che i poliziotti erano stati costretti ad applicargli perché continuava a scalciare. Vani i tentativi di rianimarlo, durati oltre un'ora.

Sul posto la pm Christine von Borries della procura di Firenze – La vicenda sarebbe stata ripresa dalle telecamere interne del money transfer e forse anche da quelle presenti in strada a Empoli. Sul posto è stato disposto un sopralluogo con il pm di turno Christine von Borries e la polizia scientifica. Nel negozio sono state scattate numerose fotografie e all'esterno i poliziotti della Scientifica avrebbero fatto rilievi su una vettura della polizia ferma davanti al negozio. Repertato anche un cappello invernale nero, prelevato dalla strada. Gli accertamenti su quanto accaduto sono condotti dalla squadra mobile della questura di Firenze.

Fascicolo a carico di ignoti – Sarebbe al momento a carico di ignoti il fascicolo aperto dalla procura di Firenze per la morte di Arafet Arfaoui. Da quanto si apprende, domani la pm Christine Von Borries affiderà l'incarico per l'autopsia. Continuano intanto gli interrogatori del personale intervenuto ieri sera. Gli inquirenti starebbero inoltre eseguendo accertamenti per verificare la tempestività e l'appropriatezza delle cure ricevute dall’uomo da parte dei sanitari quando si è sentito male. In base a quanto si apprende, in quel momento la dottoressa del 118 era già presente sul posto. A contattare il 118 erano stati poco prima i poliziotti per valutare l'opportunità e la possibilità di sedare il tunisino, che continuava a dare in escandescenze. Nel corso del controllo l'uomo si sarebbe scagliato contro i quattro agenti intervenuti anche mordendoli. Per immobilizzarlo i poliziotti lo avrebbero ammanettato e gli avrebbero bloccato i piedi con una corda, che sarebbe stata legata in maniera da non costringerlo, lasciandogli un minimo spazio di movimento.

Salvini: "Pieno sostegno ai poliziotti" – “Totale e pieno sostegno ai poliziotti che a Empoli sono stati aggrediti, malmenati, morsi. Purtroppo un tunisino con precedenti penali, fermato dopo aver usato banconote false, è stato colto da arresto cardiaco nonostante gli immediati soccorsi medici. Tragica fatalità. Però se un soggetto violento viene ammanettato penso che la Polizia faccia solo il suo dovere”, il commento del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il ministro ha poi scritto anche un tweet: “Immigrato, con precedenti penali e fermato per aver usato denaro falso, è morto per infarto nonostante immediati soccorsi. Mio sostegno ai poliziotti che, aggrediti, hanno fatto solo il loro lavoro: per fermare violento ed evitare danni si usano le manette, non le margherite”.

Un testimone: “Lo hanno portato in bagno e perquisito nudo”

“Il ragazzo tunisino è entrato nel negozio per il trasferimento di soldi. Voleva mandare una somma di 100 euro alla sua famiglia in Tunisia. Il negoziante ha cominciato a verificare le banconote e una da 20 euro era falsa. Così ha chiamato la polizia. È arrivata la volante e hanno iniziato a perquisirlo. Sono stati molto tempo con lui all’interno”, questa la testimonianza di Mustafà, un uomo presente ieri a Empoli, ai microfoni di Rai Radio1 all’interno del programma “Radio1 In viva voce” condotto da Ilaria Sotis e Claudio De Tommasi, intervistato da Valeria Volatile. “Lo hanno portato al bagno e lo hanno perquisito nudo. Sono stati per più di un’ora con lui all’interno poi hanno preso le sue generalità. Il ragazzo era agitato. Poi non so per quale motivo è scappato, ma per 6, 7 metri. E lo hanno bloccato. Poi lui si è picchiato con la polizia ed è entrato in un negozio. Lo hanno seguito e dopo è successo quello che è successo. Non so cosa sia accaduto dopo”, ha aggiunto l’uomo, che sarebbe stato ascoltato dagli inquirenti.

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