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Nicola Vicidomini presenta in anteprima “Scapezzo” (VIDEO)

Il comico e compositore salernitano Nicola Vicidomini, già protagonista di programmi televisivi come “Stracult” e “Colorado”, presenta in anteprima a Napoli il suo nuovo spettacolo dal titolo: “Scapezzo”, un excursus umoristico tra melodie e versacci.
A cura di Andrea Esposito
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“Scapezzo” è il titolo del nuovo spettacolo di Nicola Vicidomini con la regia di M. Deborah Farina, presentato in anteprima a Napoli la scorsa settimana (per la precisione il 26). Lo spettacolo è, secondo le parole dello stesso autore e attore salernitano, “un excursus umoristico disadorno e senza alcun approdo, che contempla il fallimento come naturale e universale condizione”.

In generale, Vicidomini è considerato un innovatore del linguaggio umoristico – lui preferisce definirsi un umorista più che un comico – sulla scia di quella cosiddetta “comicità fisica” (non ce ne voglia!) che in Italia è incarnata da attori come Antonio Rezza che, in effetti, è un suo sostenitore. Già protagonista di programmi televisivi come Stracult Show di Marco Giusti, in onda su Rai 2, e di Colorado, su Italia 1, ha al suo attivo anche alcuni progetti discografici come “Mi do un tono” (2005) e “Scendi Vittorio Scendi” (2008) realizzato in collaborazione con la prestigiosa Andy Warhol Foundation di New York. Dallo scorso anno, Vicidomini, ha iniziato a collaborare con Nino Frassica e Simone Cristicchi nel programma radiofonico “Meno male che c’è Radio 2”, attualmente in onda ogni sabato.

Secondo Cochi Ponzoni, il grande attore comico del famigerato duo Cochi e Renato, “Vicidomini svolge in modo sottile e intelligente il tema della parola libera e della libera, ma motivata, associazione di idee, attraverso simbolismi che riguardano la nostra società. Forse il pubblico al quale si rivolge rimarrà, a volte, perplesso, come capitava a me e a Renato, quando molti anni fa snocciolavamo i nostri apparenti nonsense”.

In effetti, il suo humor, come potrete constatare anche dal video, punta molto sul nonsense e sullo spostamento costante del limite: le sue performance, infatti, inclusa quella di Scapezzo, sono tutte giocate su alcuni tormentoni, come ad esempio il loop “Armando George-Armando George-Armando George” che egli utilizza per cucire qua e là brandelli di testo apparentemente casuali, ma che in realtà contengono numerosi riferimenti, a volte sarcastici altre volte semplicemente beffardi, a temi di scottante attualità.

Accompagnato sul palcoscenico dal comico “rumorista” Italo Vegliante, un vero fenomeno vocale, e da Sarò Zero che funge da assistente pasticcione, Vicidomini dà vita a un carillon di situazioni in cui l’unica certezza è il fallimento, la sconfitta più mortificante. Lo spettacolo, in effetti, si compone di diversi “numeri” intervallati da alcuni momenti musicali al pianoforte: va detto che, non tutti sono perfettamente riusciti e calibrati, ma nel complesso e al netto di una anteprima che in teatro vuol dire ancora “work in progress”, il pubblico se la ride non poco.

Tra i momenti di maggior interesse, dal punto di vista della novità, ricordiamo il numero delle slide: c’è un passaggio dello spettacolo in cui Vicidomini presenta il nuovo numero di una rivista di Fotoromanzi da lui ideata e che è realizzata con foto di scarto e fototessere raccolte chissà dove. Ebbene, attraverso una serie di pannelli realizzati in power point Vicidomini costruisce una narrazione tutta giocata sul grottesco e sull’iperbole che, sebbene da affinare nei suoi aspetti tecnici, potrebbe costituire un elemento di forza del suo repertorio.

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