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Cosa leggerà Bono nel suo unico spettacolo italiano al Teatro San Carlo di Napoli

Bono Vox sarà al Teatro San Carlo di Napoli per l’unica tappa del suo spettacolo tratto dalla sua autobiografia.
A cura di Redazione Cultura
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Mancano pochi giorni per l'arrivo di Bono a Napoli, dove terrà l'unico spettacolo tratto dalla sua autobiografia "Surrender. 40 canzoni, una storia" pubblicato da Mondadori. Il leader degli U2 ha scelto il capoluogo campano e il Teatro San Carlo per questo appuntamento speciale – che si terrà il prossimo 13 maggio -, uno show in cui alla musica si mescolerà il racconto della sua vita, in cui alcune delle canzoni più amate della band irlandese si uniranno agli aneddoti della vita dell'artista, seguendo anche la composizione del libro che sceglie 40 canzoni dal vastissimo repertorio degli U2 per raccontare la storia di un ragazzo diventato un leader amato e carismatico, che negli anni ha costruito un pezzo importante di rock mondiale e che ha fatto dell'attivismo uno dei suoi cavalli di battaglia.

Nel libro, quindi, oltre alle canzoni e agli aneddoti scelti per raccontare "la storia della straordinaria vita che ha vissuto, delle sfide che ha affrontato e degli amici e della famiglia che lo hanno formato e sostenuto", sono presenti anche 40 disegni originali che nel complesso accompagnano il lettore dai giorni dublinesi, passando per la morte della madre, la costruzione di una carriera che lo porterà a essere uno dei leader del rock mondiale, fino all'impegno nella lotta contro l'AIDS e contro la povertà nel mondo. E lo spettacolo seguirà più o meno questo schema, con il cantante che alternerà musica e racconto.

La scelta del San Carlo non è casuale, essendo il teatro napoletano, inaugurato nel 1737, il più antico teatro d'opera ininterrottamente attivo al mondo. È noto l'amore di Bono – e soprattutto del padre – per la lirica, col cantante che è stato uno degli artisti più vicini a Luciano Pavarotti. Durante uni dei suoi reading concerto a new York ha anche intonato "Torna a Surriento" e chissà che non sia proprio in questi particolari che si possa cogliere il motivo per la scelta del teatro partenopeo a discapito di altri molto importanti. Bono sarà accompagnato dalle musiciste Gemma Doherty (arpa, tastiera, voce) e Kate Ellis (violoncello, tastiera, voce), oltre che dal direttore musicale Jacknife Lee.

Usa Today ha raccontato così parte dello spettacolo: "Nel suo completo nero, gilet gessato e occhiali, Bono si si aggirava sul palco, sorseggiando una pinta di Guinness, indicando i suoi schizzi illuminati sugli schermi dietro di lui e sedendosi su una sedia per raccontare le conversazioni tra lui e suo padre. L'argomento di Luciano Pavarotti – uno dei preferiti del suo padre, un tenore con un amore per la musica classica – ha attraversato tutto lo spettacolo. Bono raccontava spesso che suo padre non avrebbe mai capito perché un leggendario cantante d'opera volesse lavorare con suo figlio. Bono può affascinare con un soliloquio sull'aria (la storia del difetto cardiaco che lo ha quasi ucciso nel 2016), suscitare facili risate con il ricordo di suo padre – non fan della famiglia reale – che si ritrovò disarmato quando incontrò la principessa Diana ("800 anni di oppressione, dimenticati in otto secondi", ha scherzato Bono), e irrompere in imitazioni divertenti e accurate dei suoi compagni di band e dell'ex presidente Bill Clinton (Bono ha lavorato con molti politici in iniziative filantropiche come la One Campaign)".

Il cantante ha raccontato così il libro: "Ho cominciato a scriverlo nella speranza di realizzare un disegno dettagliato di quanto mi ero limitato a schizzare con le canzoni. Le persone, i luoghi e le possibilità della mia vita. Surrender, ‘arrenditi’, è una parola carica di significati per me. Essendo cresciuto nell’Irlanda degli anni Settanta con i pugni alzati (musicalmente parlando), non era una prospettiva che mi venisse naturale. È una parola che avevo solo sfiorato prima di mettermi a raccogliere le idee per il libro. Ancora oggi sono umilmente alle prese con questo imperativo. Negli U2, nel mio matrimonio, nella mia fede, nella mia vita da attivista. Surrender è la storia di un pellegrino immobile… che si è divertito un mondo durante il viaggio".

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