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Civati: “Via dal PD a primavera”

Dopo l’addio di Cofferati al Partito Democratico Civati annuncia la nascita di un nuovo soggetto di sinistra: “Se a maggio si torna alle urne farei fatica a candidarmi con il Pd”.
A cura di Davide Falcioni
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Il "casus belli" è stato l'addio di Sergio Cofferati al Partito Democratico: l'ex segretario della CGIL, e già sindaco di Bologna, ha deciso di abbandonare il partito dopo le vicende legate alle primarie in Liguria. Il "cinese" aveva denunciato brogli in diversi seggi, con un'anomala quanto massiccia "corsa alle urne" di cittadini cinesi e nordafricani, ai quali sarebbero anche stati "donati" due euro per votare la candidata renziana Raffaella Paita. Ebbene, sulla vicenda è intervenuta la Commissione di Garanzia del PD che, pur confermando la vittoria della donna, ha annullato tutti i voti di 13 seggi riscontrando effettivamente delle gravi anomalie.

Ebbene, dopo Cofferati potrebbe dare l'addio al Partito Democratico anche Pippo Civati. Intervistato dal Quotidiano.net il leader della sinistra del PD ha dichiarato: "Non ho chiesto ai miei di uscire dal partito, ma come me c’è chi non regge più. Il deputato genovese Luigi Pastorino, ad esempio". Il milanese ha annunciato la nascita di un nuovo soggetto di sinistra insieme a Sel e, forse, con l'ala sindacale facente capo a Landini, senza dimenticare l'esperienza de "L'Altra Europa con Tsipras": "Se a maggio si torna alle urne farei fatica a candidarmi con il Pd", ha detto Civati prima di annunciare che lo strappo definitivo potrebbe avvenire a primavera, seguito da pochi deputati ("meno di dieci, siamo al governo…"). Infine l'attacco: "Il PD ormai è un partito di centrodestra".

L'affondo di Civati segue quello di ieri: in un post sul suo blog aveva invitato tutti a dimettersi: "Tutti noi che stiamo facendo governi e riforme costituzionali grazie a un premio di maggioranza ottenuto con Sel (un premio peraltro incostituzionale) senza il quale saremmo minoranza nel Parlamento attuale (la maggioranza sarebbe della destra), e invece vogliamo andare avanti fino al 2018? Dovremmo dimetterci tutti. E andare a votare. Come chiedo dal primo giorno di questa legislatura".

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