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Caso Tarantini: per Berlusconi la Procura di Napoli è pronta a disporre l’accompagnamento coatto

I pm di Napoli hanno urgenza di sentire il capo del Governo, presunta vittima di un’estorsione da parte di Tarantini. E nel caso il Cavaliere tergiversi sono pronti a disporre l’accompagnamento coatto.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Cavalier Berlusconi

Continua il muro contro muro tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la Procura di Napoli. Dopo l'annullamento dell'incontro di oggi  a causa della trasferta del Cavaliere a Bruxelles e a Strasburgo, la palla passa ai magistrati napoletani. E il loro è un aut aut: o Berlusconi decide di farsi ascoltare oppure nei suoi confronti potrebbe essere disposto l'accompagnamento coatto.

Domani la Procura di Napoli dovrebbe indicare al premier un ventaglio di date utili per l'interrogatorio. Nel procedimento in questione il Capo del governo è parte lesa, in quanto, secondo la ricostruzione dei magistrati, presunta vittima di un'estorsione da parte di Giampiero Tarantini. Proprio per questo motivo la sua testimonianza è ritenuta molto importante; per gli inquirenti, infatti, in un procedimento per estorsione "va sempre sentita la vittima del presunto reato".

UNA SITUAZIONE ANOMALA- L'incontro di oggi, come abbiamo già detto, non si è potuto tenere a causa degli "impegni istituzionali" del premier, certificati da alcuni documenti che l'avvocato Cerabona ha consegnato al procuratore capo Giovandomenico Lepore e al procuratore aggiunto Francesco Greco. Il classico impedimento. Un impedimento che però contribuisce a creare un caso più unico che raro nella giurisprudenza italiana, che prevede l'impedimento esclusivamente per gli imputati e non per i testimoni. I problemi, poi, sorgerebbero anche per quanto riguarda un eventuale accompagnamento coatto, una misura restrittiva della libertà che, considerato lo status di parlamentare di Berlusconi, necessiterebbe di un'autorizzazione a procedere da parte del parlamento.

MEMORIA SCRITTA DI BERLUSCONI- Gli avvocati del premier avrebbero consegnato ai magistrati di Napoli una memoria scritta dal proprio assistito. Il documento conterrebbe le dichiarazioni di Berlusconi in merito alle relazioni da lui intrattenute con Gianpaolo Tarantini e alle cospicue somme di denaro a lui versate presumibilmente tramite Valter Lavitola (il quale secondo gli inquirenti avrebbe spesso tenuto per sé gran parte del denaro). "Leggeremo la nota e faremo le nostre valutazioni" ha sentenziato Lepore. Ora la palla passa a Berlusconi.

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