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Berlusconi in visita a Bruxelles e Strasburgo. E la polemica continua

Giornata intensa per il Presidente del Consiglio che oggi incontrerà i vertici delle istituzioni europee per un confronto sulla manovra finanziaria. Per qualcuno, però, il tour europeo è stato organizzato al solo fine di non incontrare i pm napoletani che indagano sul caso Tarantini.
A cura di Alfonso Biondi
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Berlusconi

Il tour europeo del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi prende finalmente il via. Obiettivo del viaggio sarà spiegare ai vertici delle istituzioni europee  i contenuti della manovra finanziaria che l'Italia si appresta a varare.  Questa mattina il Cavaliere sarà a Bruxelles per un colloquio col Presidente del Consiglio Ue Van Rompuy; oggi pomeriggio, invece, farà tappa a Strasburgo dove incontrerà il Presidente della Commissione europea Barroso.

Previsto, sempre a Strasburgo, anche un incontro col Presidente dell'europarlamento Jerzy Buzek, disposto a confrontarsi col premier italiano "ma solo per un paio di minuti"; Buzek ha infatti parlato di una visita di cortesia, assolutamente informale, che gli ruberà comunque poco tempo. Per non correre il rischio di tornare in Italia troppo presto, il Capo del governo italiano ha anche fissato una riunione di coordinamento presso la delegazione italiana e un successivo colloquio con Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea.

Insomma una giornata davvero ricca di impegni, forse troppi. Anche per questo si infittisce sempre più la schiera di chi sostiene che il "viaggio in Europa" sia stato solamente un escamotage studiato da Berlusconi e  i suoi per evitare l'insidioso colloquio coi pm napoletani che indagano sul caso Tarantini, fissato guarda caso per oggi. E i sospetti aumentano se si considera quanto emerso da fonti europee e cioè che gli incontri di oggi sono stati sollecitati dal governo italiano. Una ricostruzione smentita ieri dal premier: "Non scappo dai pm napoletani" aveva dichiarato.

In ogni caso gli avvocati di Berlusconi dovrebbero consegnare ai magistrati napoletani una memoria del loro assistito contenente tutte le informazioni sulla vicenda che lo vedrebbe vittima di una presunta estorsione da parte di Gianmpaolo Tarantini. Ma la memoria potrebbe non bastare. E il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore, nel corso di "24 mattino" su Radio 24, lo ha fatto capire chiaramente: "Nessun cittadino- ha affermato Lepore- si può sottrarre a suo piacimento all'esame da parte dei giudici. La memoria difensiva del premier Berlusconi non basta a evitare il faccia a faccia coi magistrati".

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