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Sindacalista ucciso, la compagna del camionista: “Piango per Adil, ma Alessio non è un assassino”

Parla Denise Angelone, la compagna del camionista che nella giornata di venerdì ha travolto e ucciso Adil Belakhdim, sindacalista impegnato in un sit-in di protesta per i facchini della filiera della logistica. “Piango ogni giorno per quell’uomo, ma Alessio non è un assassino – ha dichiarato la ragazza -. Ha sempre lavorato onestamente per mantenere la famiglia”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alessio Spaziano, camionista 26enne, vive al secondo piano di una palazzina non ancora del tutto costruita, in provincia di Casera. Nell'appartamento anche la compagna e i due figli piccoli. Qui sconterà i domiciliari per aver investito e ucciso il sindacalista Adil Belakhdim, impegnato in un sit-in di protesta per i facchini della filiera della logistica. "Stiamo vivendo un doppio dramma – ha dichiarato , compagna del camionista -. Alessio non è un assassino. È stato coinvolto in un drammatico incidente". "Siamo gente onesta, non doveva andare com'è andata". La donna si è momentaneamente trasferita a casa dei genitori. In paese non si fa altro che parlare della vicenda, ma tutti spendono parole gentili per lui. "Alessio è sempre stato un giovane volenteroso che si spacca la schiena sul camion per sfamare la famiglia" hanno dichiarato alcuni cittadini al quotidiano La Stampa. "Piango per quel povero sindacalista che aveva una famiglia proprio come noi. Io e i miei genitori non facciamo altro che pensare a lui e alla sua famiglia – spiega ancora Denise -. Questa è un'angoscia che non ci dà pace. Alessio ha sempre lavorato tanto in ambiti diversi perché voleva solo guadagnare lo stipendio onestamente. Una vita di sacrifici per mantenere le nostre due bambine".

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La morte di Adil, spiega, è come quella di un parente. "Tanto dolore e tanta disperazione per quello che è successo. Mai avrebbe voluto uccidere quell'uomo. Una sciagura che si è abbattuta su due famiglie, la nostra e quella di quel poveretto. Sull'onestà di Alessio posso mettere la mano sul fuoco. In paese tutti sanno di che pasta è fatto", conclude la ragazza. Eppure resta da spiegare perché Spaziano abbia deciso di forzare il blocco della manifestazione, guidando il camion tra la folla. Il 26enne ha risposto alle domande del giudice durante l'interrogatorio di garanzia dando la sua versione dei fatti. Si sarebbe trattato di un drammatico incidente seguito poi dalla fuga per paura di essere linciato dai colleghi della vittima. Subito dopo l'accaduto, Spaziano ha chiamato il padrino, poliziotto nel Casertano. "Ho fatto un casino" gli ha raccontato durante la telefonata. Proprio lui lo ha convinto a costituirsi per evitare "ulteriori guai più gravi". "Il mio assistito ha risposto a tutte le domande, mostrando piena collaborazione e dando una ricostruzione dei fatti puntuale e precisa" ha dichiarato l'avvocato del camionista, Gabriele De Juliis.

"Mi dispiace per quanto accaduto – avrebbe detto Spaziano durante l'interrogatorio tenutosi ieri mattina e durato tre ore -. Non volevo investire nessuno. Mi dispiace per il sindacalista e per la sua famiglia. Sono fuggito per paura". L'indagato è stato scarcerato e sarà ora posto agli arresti domiciliari nel suo appartamento del Casertano in attesa che venga ulteriormente definita la sua posizione.

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