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Si chiude in auto e si uccide con la pistola d’ordinanza: è il secondo agente suicida in pochi giorni

Un agente di 50 anni si è chiuso in auto e si è ucciso con un colpo della pistola d’ordinanza. Si tratta del secondo poliziotto suicida in pochi giorni nelle Marche. Il sindacato: “Chiediamo commissione d’inchiesta sullo stato delle forze dell’ordine e della polizia”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un poliziotto di 50 anni delle Marche si è tolto la vita nella mattinata di oggi, domenica 29 maggio, usando la pistola d'ordinanza. L'uomo sì è ucciso con un colpo d'arma da fuoco all'interno della sua auto parcheggiata lungo la costa fermana. Il cadavere è stato ritrovato da alcuni passanti all'interno della vettura. Inutile l'intervento del 118 che non ha potuto fare nulla per la vittima. Sembra infatti che l'uomo sia morto sul colpo. Sono in corso le indagini per cercare di risalire alle ragioni del terribile gesto. Questo è infatti il secondo caso di suicidio in pochi giorni. Giovedì scorso, infatti, un altro giovane agente dell'Ascolano si è tolto la vita ad Ancona.

Il poliziotto di 23 anni, originario di Ascoli Piceno, si è tolto la vita con un colpo di arma da fuoco all'interno del suo alloggio nel complesso della questura di via Gervasoni ad Ancona. Il 23enne aveva coronato da poco il suo sogno di entrare nella Polizia di Stato: era entrato in servizio nel 2020 e da allora svolgeva regolarmente il suo lavoro. Il giovane non aveva mai mostrato particolari malesseri agli amici e ai colleghi. Il primo ad accorgersi del suo cadavere sarebbe stato un altro poliziotto, appena rientrato negli alloggi di servizio. Sconvolto l'intero corpo di polizia che quotidianamente lavorava con il 23enne suicida. Anche in questo caso sono state attivate tutte le procedure del caso per cercare di delineare le motivazioni che hanno portato il poliziotto così giovane a compiere questo gesto disperato.

"Continua la strage silenziosa: uomini in divisa che si tolgono la vita nel silenzio di istituzioni e governi più attenti all'assetto formale che alla sostanza. Non bastano più le parole, vogliamo i fatti: ai politici chiediamo un passo in più, una commissione d'inchiesta sullo stato della Polizia e delle forze dell'ordine. Siamo servitori e non servi: come tali andremmo rispettati e ringraziati. Siamo lavoratori e come tali siamo meritevoli di tutele" ha scritto su Facebook Andrea Cecchini, segretario nazionale del Sindacato di Polizia Italia Celere.

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