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Sedicenne morto in bici, il dolore della mamma: “Il destino non ha voluto diventasse un campione”

Manuel Lorenzo Ntube, giovane promessa del calcio appena sedicenne, è stato travolto e ucciso da un’auto tra le frazioni ferraresi di Codrea e Quartesana: “Mio figlio non tornava a casa, era molto tardi. Così mi sono messa a cercarlo, sono stata in giro per ore”.
A cura di Susanna Picone
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"Mio figlio non tornava a casa, era molto tardi. Così mi sono messa a cercarlo, sono stata in giro per ore. Sono andata anche a Quartesana, ho chiesto ovunque. Non sapevo dove fosse andato, ero preoccupata. Sempre più preoccupata". A parlare è Sabrina Buzzoni, 50 anni, la mamma di Manuel Lorenzo Ntube, il ragazzo di 16 anni tamponato e ucciso da un Suv mentre era in bici a Ferrara.

Giovane promessa del Padova Calcio, il cuore di Manuel Lorenzo Ntube ha smesso di battere tra le frazioni ferraresi di Codrea e Quartesana, in un tratto di strada buia dove il suv è arrivato alle spalle del giovane ciclista e dell’amico che era con lui. L’automobilista inizialmente non si è fermato sul luogo dell'incidente, salvo poi presentarsi alla polizia municipale Terre Estensi qualche ora dopo. Ha detto di non averli visti.

"Il destino non ha voluto che diventasse un campione, un campione dal pallone", le parole della mamma riportate dal quotidiano Il Resto del Carlino. La donna ha raccontato di aver ricevuto una telefonata quella sera di una amica che le diceva di quel grave incidente in via Pomposa, dove era morto un ragazzo giovanissimo.

"Ho sentito che dentro di me stava morendo qualcosa. Sono andata in via Pomposa, ma ormai c’erano solo i segni lungo la strada livida per la notte. Allora sono andata all’ospedale Sant’Anna di Cona, ma non volevano farmi vedere il suo corpo".

Manuel Lorenzo quella sera, secondo il racconto di sua madre, era uscito per fare un giro, niente di più. Alla domanda se la bici del 16enne avesse le luci la mamma non sa rispondere con certezza: "La nostra bici non mi pare, non so se le avesse quella del ragazzo che era con lui – ha detto -. Non riesco a capire come mai quando hanno sentito l’auto arrivare non si siano scansati in qualche modo".

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