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Novara, sindacalista travolto da un camion durante la manifestazione: arrestato l’autista

Arrestato il 26enne che alla guida di un camion per le consegne alimentari ha travolto e ucciso il sindacalista Adil Belakhdim. Il giovane, residente nel Napoletano, effettua consegne da Sud a Nord per poi tornare a casa dalla famiglia ogni weekend. Dopo l’incidente aveva chiamato il padrino, agente per la Polizia di Stato. Proprio lui gli ha consigliato di costituirsi alle forze dell’ordine.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si chiama Alessio Spasiano il camionista casertano che avrebbe investito e uccido Adil Belakhdim, sindacalista travolto durante una manifestazione di protesta a Biandrate, nel Novarese. Spaziano vive nell'Alto-Casertano con moglie e figli piccoli. "Ho fatto un casino" ha detto al telefono al suo padrino, sovrintendente della Polizia di Stato. A lui ha raccontato quanto successo subito dopo essersi allontanato dal luogo dell'incidente. Il poliziotto gli ha detto di tornare indietro, per evitare guai peggiori. Il 26enne si è poi costituito ai carabinieri. Lavora come dipendente per un'azienda di Castellammare di Stabia che si occupa di cibi surgelati. In particolare effettua consegne per i supermercati Lidl da Sud verso Nord. Nella giornata di ieri venerdì 18 giugno il giovane aveva appena effettuato una consegna.

Chi era Adil Belakhdim

"Adil è morto perché pensava che non si può vivere così per 850 euro al mese, senza tutele e senza vita privata, senza permessi per andare a prendere tuo figlio a scuola e senza riposo. Lui è morto perché credeva fosse giusto stare davanti a quei cancelli" racconta un lavoratore della logistica che era al suo fianco durante il sit-in di protesta. Adil era intervenuto insieme al Sindacato Intercategoriale dei Cobas, la sigla più a sinistra dei sindacati di base, dopo aver accolto le lamentele di alcuni facchini. La sua storia nel settore era iniziata durante gli anni degli studi universitari, quando era entrato nella filiera della logistica come dipendente di una cooperativa che lavorava per la TNT di Peschiera Borromeo. Le aziende si affidano a miriadi di sub appalti per risparmiare e Adil lo sapeva. Aveva imparato a conoscere il neo-proletariato composto quasi per intero da lavoratori in nero ed extracomunitari. Nel 2014 si era fatto eleggere delegato sindacale. Quando il SI Cobas ha deciso anni dopo di aprire un ufficio a Novara per la costante crescita dei poli logistici della filiera della logistica in zona, era diventato coordinatore dell'area. Più volte durante la sua militanza aveva organizzato vertenze contro il pagamento in nero: nel 2018 i manifestanti furono caricati dalla Polizia mentre stavano sciogliendo un presidio sul tema. Adil in quell'occasione fu aggredito e accusato di resistenza a pubblico ufficiale, finendo in Pronto soccorso con lesioni alla testa, alle costole e al collo.

La vertenza con Lidl

Prima dell'incidente, Adil stava cercando di organizzare una vertenza con Lidl. Aveva convocato su WhatsApp una ventina di lavoratori. "Non si trattava di un blocco – ha spiegato un operaio lì convocato -. Volevamo solo essere ricevuti. Nel giro di un'ora sarebbe tutto finito". Dopo l'incidente, i compagni  hanno speso qualche parola tra le lacrime anche per il camionista 26enne che ha investito Adil. "Questa è una guerra tra poveri: da una parte i facchini con l'incubo di restare a casa, dall'altra i camionisti con gli incubi degli orari e della tempistica".

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