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Maestra accoltellata e uccisa nel Veronese: confessa l’ex convivente

L’omicidio è avvenuto a Pastrengo. La vittima è Alessandra Maffezzoli, maestra elementare di 46 anni. Fermato nella notte Jean Luc Falchetto, barista di 53 anni.
A cura di Susanna Picone
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Alessandra Maffezzoli, maestra elementare di 46 anni, è stata uccisa la notte scorsa a Pastrengo, nella provincia di Verona. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Peschiera, la donna è stata pugnalata ripetutamente e alla fine colpita alla testa con un vaso. Sul luogo del delitto i militari sono arrivati dopo la segnalazione di un vicino, che intorno alle 21 ha detto di aver sentito delle urla provenire dalla casa. Quando però i militari sono intervenuti i rumori erano finiti e la donna era già morta. Su suggerimento del vicino che li aveva chiamati i militari hanno quindi cercato l’auto dell’ex convivente della vittima, una Lancia Bianca, ma del veicolo e dell’uomo non c’era traccia in casa.

Fermato l'ex convivente – I carabinieri hanno quindi iniziato a cercare l’uomo, il barista 53enne Jean Luc Falchetto di Caprino Veronese. Quando è stato trovato e portato in caserma, Falchetto ha confessato l'omicidio davanti al magistrato. Dopo il delitto l'uomo si sarebbe allontanato dalla casa in macchina. Mentre i carabinieri lo stavano già cercando è arrivata alla centrale la segnalazione del portiere di un albergo di Castelnuovo che ha riferito della presenza di una persona che si aggirava con fare sospetto nella struttura turistica. Sembra che prima di essere bloccato dai militari il 53enne abbia tentato di suicidarsi gettandosi nel lago.

L’ex compagno: “Ho perso la testa” – “La discussione è degenerata e ho perso il lume della ragione per un attimo. È come un interruttore acceso che si è staccato per pochi minuti”: è quanto Jean Luc Falchetto avrebbe detto ai carabinieri confessando l’omicidio della ex convivente. L'uomo, nato nel 1963 in Svizzera e residente a Caprino Veronese, ieri sera è andato a trovare la donna con la quale aveva avuto una lunga relazione interrotta l'anno scorso. La coppia ha cominciato a discutere e la discussione è sfociata nell'aggressione. Quando i militari sono arrivati hanno trovato la casa chiusa e un carabiniere si è arrampicato sul tetto per entrare. Il cadavere della maestra si trovava nella zona mansarda: la testa era fracassata da un colpo alla nuca inferto con un grosso vaso, sul petto una decina di coltellate. L'arma è stata ritrovata nascosta dietro un armadio, ancora sporca di sangue e con la lama spezzata. L’autopsia chiarirà l'esatta dinamica del delitto e la sequenza precisa dell'aggressione. Il pubblico ministero Valeria Ardito ha disposto il fermo per Jan Luc Falchetto, ora rinchiuso nel carcere veronese di Montorio.

La vittima lascia due figli – Alessandra Maffezzoli lascia due figli di 18 e 16 anni. I ragazzi hanno scoperto l'omicidio della madre quando sono tornati a casa. Al momento del delitto, infatti, nella villetta della donna c'era solo la coppia. “Quando hanno visto cos'era successo sono rimasti come pietrificati”, ha detto Francesco Milardi, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Peschiera del Garda, che ha condotto le indagini assieme a Raffaele Fedrigo, comandante del Sis dell'Arma di Verona. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, la coppia si frequentava anche se la relazione si era interrotta l'anno scorso. In passato non erano stati segnalati casi di liti o violenze familiari, solo una denuncia di un danneggiamento all'auto che la donna aveva presentato raccontando di avere visto l'ex rompere lo specchietto, ma la cosa non aveva avuto nessun seguito e nessuna conseguenza. Dopo l'omicidio l'uomo si è diretto in un albergo di Castelnuovo del Garda, che ha anche un grande campeggio. Là si è immerso nelle acque del lago, che in quel punto sono molto basse e ha desistito da quello che è sembrato un tentativo di suicidio. I militari lo hanno trovato seduto a un tavolino, a petto nudo, in stato confusionale. Agli investigatori ha detto di essere andato a casa della sua ex per parlare con lei e che non si sarebbe mai immaginato un epilogo del genere. I carabinieri hanno sentito la sorella della vittima e nelle prossime ore completeranno la raccolta di altre testimonianze dei familiari.

Femminicidi, Boldrini: "Non possiamo stare a guardare" – Nella campagna contro il femminicidio “manca la voce degli uomini che come noi sono inorriditi da quello che sta succedendo. La cosa è diventata di proporzioni insopportabili, quattro donne uccise in pochi giorni”, così è intervenuta sulle tragiche notizie di cronaca degli ultimi giorni la presidente della Camera Laura Boldrini. “Non possiamo stare a guardare, tutti dobbiamo esercire le nostre responsabilità”, ha aggiunto la Boldrini. “La violenza sulle donne – ha detto ancora la Presidente – è un problema degli uomini che non riescono a vivere una relazione paritaria. Quando vogliono chiuderla ricorrono alla violenza”.

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