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Lecce, la confessione del killer: “Io autolesionista, volevo uccidermi con lo Xanax”

“Ho preso solo una scatola di Xanax. Forse per uccidermi, per farmi del male”. È una delle dichiarazioni di De Marco contenute nelle 70 pagine di verbale dell’interrogatorio sostenuto dall’infermiere di Casarano di fronte al Gip Michele Toriello. Il ventunenne reo confesso ha ammesso di aver iniziato a premeditare il deitto da agosto.
A cura di Angela Marino
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"Ho preso una scatola di Xanax in ospedale. Forse per uccidermi, per farmi del male”. È una delle dichiarazioni di De Marco contenute nelle 70 pagine di verbale dell'interrogatorio sostenuto dall'infermiere di Casarano di fronte al Gip Michele Toriello, al pm Maria Consolata Moschettini e ai due avvocati difensori, Andrea Starace e Giovanni Bellisario.

L'interrogatorio

Il ventunenne in carcere da dieci giorni per l'omicidio di Eleonora Manta e del fidanzato Daniele De Santis, non ha chiarito né il movente né la natura del messaggio che avrebbe voluto lasciare sulla parete della casa dove aveva coabitato con le vittime e dove, il 21 settembre, è andato in scena il massacro. Tra i molti ‘non ricordo' e i monosillabi, le uniche certezze dell'infermiere riguarderebbero alcuni aspetti logistici della pianificazione, come quelli delle telecamere, che avrebbe individuato attraverso Google Maps e non, come si era creduto, con un sapralluogo lungo il percorso per il palazzo di via Montello.

L'assenza del movente

Non ha risparmiato rivelazioni su quello che sarebbe stato il suo stato d'animo, sulla ‘rabbia' che lo aveva animato. "È stato un mix di tante cose. A volte venivo assalito da crisi di rabbia, avevo crisi in cui scoppiavo a piangere all'improvviso. Mi sentivo solo. Come vuoto e solo, e non riuscivo a controllare i pensieri". L'infermiere ha parlato anche di presunti comportamenti autolesionistici. Ai presenti, l'aspirante infermiere, ha mostrato una cicatrice su una delle caviglie che si sarebbe procurato, secondo il suo racconto, con la lama di un coltello.

Delitto premeditato da agosto

Riguardo alla premeditazione sulla quale non vi è dubbio alcuno, De Marco – come si legge su News Mediaset – avrebbe ammesso di aver cominciato a meditare il delitto dallo scorso agosto.  "Ho pensato che mi avrebbero preso – ha ammesso – Lo pensavo la sera stessa. Non credevo che l’avei fatta franca". Antonio De Marco è stato arrestato lunedì 29 settembre nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove svolgeva il suo tirocinio e sette giorni dopo il delitto di via Montello. A incastrarlo le videocamere di sorveglianza, i biglietti con gli appunti per uccidere scritti di sua mano e perduti durante la fuga e il DNA lasciato sulle vittime e sulla scena criminis.

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