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Imane Fadil, Silvio Berlusconi: “Mi spiace per la sua morte ma non l’ho mai conosciuta”

Silvio Berlusconi ha commentato la morte di Imane Fadil, la modella 34enne testimone chiave dell’accusa nel processo Ruby Ter, morta per un mix di sostanze radioattive lo scorso 1 marzo: “Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato”. Eppure lei aveva raccontato di essere stata ad Arcore otto volte.
A cura di Ida Artiaco
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Silvio Berlusconi è intervenuto sul giallo della morte di Imane Fadil, la modella 34enne testimone chiave dell'accusa nel processo Ruby Ter, che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. "Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato", ha commentato il Cavaliere da Melfi, in provincia di Potenza, a chi gli chiedeva un pensiero sulla vicenda, anche se, stando alle indagini e alle sentenze emesse già sul caso, la giovane era stata otto volte ad Arcore per partecipare a cene eleganti, due volte si era esibita nella danza del ventre e in una occasione aveva anche rifiutato di restare a dormire nella residenza dell'ex Premier con l’offerta di 5mila euro. Secondo i giudici la testimone è sempre stata attendibile.

A smentire il Cavaliere ci sarebbe anche Emilio Fede: l'ex direttore del Tg4, a differenza del leader di Forza Italia, pare ricordarsi bene di Imane. Al Fatto Quotidiano ha infatti dichiarato: "La conoscevo, le volevo bene. Era una brava ragazza con dei problemi economici, la sua famiglia era povera. Un paio di volte le ho pagato il taxi da piazzale Loreto (a Milano,) a casa, mi auguro con tutto il cuore che si chiarisca la vicenda".

Intanto, la Procura milanese sta cercando di procedere con il massimo riserbo per fare luce sul decesso della ragazza, avvenuta lo scorso 1 marzo per un mix di sostanze radioattive che avrebbe ingerito, tra cui anche il cobalto, dopo un mese di coma. Il Centro Antiveleni dell'Irccs Maugeri di Pavia, che si è occupato del caso, "non identifica radionuclidi e non effettua misure di radioattività", ha fatto sapere. E che la consulenza tossicologia richiesta dalla clinica dove era ricoverata Fadil riguardava "il dosaggio dei metalli", come precisa Carlo Locatelli, il direttore del Centro Antiveleni dell'Istituto Scientifico. La stessa Imane avrebbe rivelato, solo 10 giorni prima di morire, ai medici dell'Humanitas, dove era ricoverata, di temere di essere stata avvelenata. Ma da chi, e soprattutto perché? Non crede all'ipotesi del suicidio neanche il suo legale, Paolo Sevesi, che ha sottolineato come la sua cliente "non era mai depressa, combattiva fino all'ultimo. A chi avrebbe potuto dare problemi con le sue testimonianze? Pur avendo un'idea precisa, non posso parlarne perché sarebbe l'oggetto di un ipotetico movente", ha detto aggiungendo che lui l'aveva vista pochi giorni prima del decesso.

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