1.067 CONDIVISIONI

Il Tribunale di Torino toglie una bambina ai suoi genitori. Il motivo? Troppo vecchi

Hanno desiderato troppo un figlio al punto tale da andare contro le leggi di natura e concepire in tarda età: secondo i giudici la bimba, che oggi ha un anno e mezzo, non deve vivere con la sua famiglia naturale.
A cura di Susanna Picone
1.067 CONDIVISIONI
L'immagine di un bambino sulla spalla del padre

Quando la legge può distruggere la normale vita quotidiana di una famiglia. A Mirabello, piccolo comune di mille anime tra le colline del Monferrato una coppia vive ormai, da 15 mesi, il dramma della perdita della loro bambina. Viola, il nome di fantasia affidato alla piccola, è nata lo scorso 26 maggio all’ospedale Sant’Anna di Torino da una mamma cinquantasettenne e un papà settantenne. Il “problema” è appunto questo: i genitori sono troppo vecchi, praticamente dei nonni e questo, secondo i giudici che hanno chiesto l’affido, non è un bene per la piccola.

“ Quello che ci amareggia di più è il modo in cui ci hanno dipinto, siamo brave persone, crediamo che un figlio sia l’espressione dell’amore di una coppia e invece ci hanno portato via la nostra dolcissima Viola. ”
I genitori della piccola

Il dramma dei genitori

I genitori della bambina, Gabriella e Luigi Deambronis, bibliotecaria lei e impiegato e ex sindaco di un paesino del Monferrato lui, raccontano una storia totalmente diversa da quella che si legge nelle 16 pagine della sentenza del tribunale di Torino. La coppia si era sposata nel 1990 e da allora aveva cercato, invano, di avere dei bambini. Dopo due richieste di adozione respinte (l’ultima nel 2003 proprio per limiti di età della coppia), Gabriella si era sottoposta a ben dieci tentativi di fecondazione assistita in Italia, tutti finiti, tristemente, con esiti negativi.

L’ultimo tentativo per soddisfare il loro desiderio di diventare genitori è apparso grazie alla fecondazione eterologa all’estero e così, 7 anni dopo l’ultimo no incassato dalla pratica adozione, sono diventati genitori naturali. Un idillio durato solo un mese quando, in seguito ad una segnalazione di alcuni vicini di casa, la bambina gli è stata portata via.

La vicenda che ha portato all'affido della bambina

“ Siamo di fronte a un pregiudizio che vede l’adozione come alternativa al desiderio di genitorialità. ”
Avvocato Fabio Deorsola
I vicini hanno raccontato di aver sentito la bambina piangere sola, alle 10 di sera, nella macchina del papà. Gli stessi giudici non hanno giudicato l’evento pericoloso per la piccola ma da qui è scattato un procedimento penale nei riguardi della coppia per l’ipotesi di abbandono di minore. Nelle pagine della sentenza choc si leggono le motivazioni che hanno spinto ad allontanare la bambina dai genitori naturali: una bambina “frutto di un’applicazione distorta delle enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica”. La volontà di concepirla, inoltre, è “una scelta che, se spinta oltre certi limiti si fonda sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni che necessariamente implicano l’accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino”. I genitori hanno, secondo i giudici, peccato insomma di egoismo perché fare un figlio in tarda età implica che questo resterà orfano molto presto e ancor prima sarà costretto ad occuparsi, magari negli anni durante i quali più si ha bisogno del sostegno di una mamma e di un papà, degli eventuali problemi legati alla vecchiaia di questi genitori-nonni.

Gabriella e Luigi, consci del fatto di essere delle “brave persone” che hanno desiderato fortemente un figlio, non riescono ad arrendersi all’eventualità di non riabbracciare la loro piccola Viola. Presenteranno per cui ricorso, assistiti dagli avvocati Fabio Deorsola e Giulio Calosso, contro la decisione del Tribunale di Torino.

1.067 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views