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Firenze, 422 operai licenziati dalla Gkn con una e-mail. I sindacati: “Scelta criminale”

La Gkn di Firenze chiude lo stabilimento di Campi Bisenzio. Tramite e-mail ha licenziato 422 dipendenti annunciando che gli esuberi saranno strutturali poiché non vi sono, secondo l’azienda, le condizioni per ricorrere agli ammortizzatori sociali per cessata attività. I sindacati Fiom-Ggil di Firenze e Prato: “Scelta criminale”
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Gkn ha annunciato la chiusura del proprio stabilimento di Campi Bisenzio, a Firenze. Si è aperta quindi la procedura di licenziamento collettivo per 422 dipendenti che sono stati avvisati tramite e-mail. La motivazione addotta riguarda la "situazione difficile del mercato automobilistico e la contrazione dei volumi e della domanda che gli operatori del settore considerano avviata verso un trend al ribasso generalizzato". La struttura organizzativa del gruppo sarebbe, quindi, "non più sostenibile". Gli esuberi inoltre saranno strutturali poiché, secondo l'azienda, non vi sarebbero le "condizioni per ricorrere ad ammortizzatori sociali". Ad aver preso a cuore la vicenda i sindacalisti della Fiom-Ggil di Firenze e Prato.

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"Questa è una doccia fredda per tutti noi – ha dichiarato Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil Firenze e Prato in merito alla chiusura della Gkn -. Sembra la scena di un film già visto con il caso della Bekaert: una scelta criminale di una multinazionale che conferma ancora una volta che ci sono datori di lavoro che vogliono che il costo di questa crisi ricada sulle persone che per vivere devono lavorare. Un comportamento intollerabile. Come Fiom chiariamo subito che non firmeremo alcun licenziamento: non possiamo accettare che si consumi un dramma sociale simile che, inoltre, avrebbe importanti ripercussioni per tutto il tessuto economico e produttivo fiorentino. Non possiamo permetterci di assistere all'ennesimo attacco alla professionalità della nostra comunità. Per questo chiediamo il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l'attivazione di ammortizzatori sociali previsti dalla norma vigente. Alle istituzioni invece chiediamo una convocazione del tavolo al Ministero dello Sviluppo con la Regione Toscana e le Istituzioni Locali".

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