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Fabrizio travolto e ucciso in strada, individuato pirata della strada: “A Terra non c’era nessuno”

“Ero convinto di aver preso in pieno un cartello, di quelli che si mettono a terra per segnalare i cantieri” ha spiegato il 57enne padovano accusato di essere il pirata della strada che lunedì sera ha travolto e ucciso Fabrizio Copetti.
A cura di Antonio Palma
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“Io non l’ho visto, ho sentito l’impatto e sono anche sceso ma a terra non c’era nessuno”, così un 57enne padovano si è giustificato davanti agli agenti che hanno bussato a casa sua accusandolo di essere il pirata della strada che lunedì sera ha travolto e ucciso Fabrizio Copetti, dirigente bancario di 55 anni.

Copetti era stato rinvenuto lunedì sera agonizzante sul ciglio della strada, fra via Avanzo e via del Plebiscito a Padova, con gravi lesioni alla testa e al volto. Trasportato immediatamente in ospedale, era morto poco dopo a causa delle gravissime ferite che gli inquirenti hanno ricondotto a un impatto con una vettura.

Dell’auto e dell’automobilista però non era stata individuata nessuna traccia. Nessun testimone inoltre aveva assistito alla scena e così solo una lunga analisi dei video di sorveglianza della zona ha portato gli agenti della polizia municipale a individuare il possibile pirata della strada.

Le telecamere, pur non riprendendo direttamente l’impatto, infatti hanno immortalato le auto che in quel momento passavano in zona e per la polizia è stato poi facile individuare il possibile responsabile. Quando sono arrivati casa sua, gli agenti hanno constatato effettivamente danni alla vettura compatibili con un investimento, in particolare al parabrezza e al montante. L’auto è stata sequestrata per essere analizzata nel dettaglio da un perito che dovrà confermare o smentire i primi rilievi.

Intanto il proprietario e unico guidatore ha confermato di essere passato in zona la sera dell’investimento e della morte di Fabio Copetti ma ha sostenuto di non essersi accorto di averlo investito. Il 57enne ha spiegato che era di ritorno da alcune commissioni quando ha sentito un urto ma ha negato di essersi allontanato affermando di esseri anche fermato.

“Ero convinto di aver preso in pieno un cartello, di quelli che si mettono a terra per segnalare i cantieri, e che mi avesse rotto il vetro. Ho persino messo le quattro frecce e sono sceso a guardare e l’ho persino visto a terra” avrebbe riferito l’automobilista secondo quanto riporta il Corriere del Veneto. Ora è accusato di omicidio stradale

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