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Castelfranco Veneto, disabile picchiata da baby-gang: la sorella denuncia sindaco per inadempienza

Una donna di 52 anni è spintonata e insultata mentre aspettava il pullman per recarsi alla centro diurno della cooperativa Vita e Lavoro dove presta servizio. La sorella ha denunciato per inadempienza il sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon: “Questa purtroppo è l’inevitabile escalation di una situazione che va avanti da anni”.
A cura di Biagio Chiariello
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Insultata e spintonata fino a cadere a terra, da un gruppo di teppisti mentre attende l’autobus che l’avrebbe portata nel centro dove lavora. La protagonista di questa brutta storia è Anna (nome di fantasia), 52 anni di Castelfranco Veneto, disabile. Come riporta Oggi Treviso, stamattina era in attesa del mezzo che l’avrebbe portata alla cooperativa Vita e Lavoro dove presta servizio. Erano circa le 8.10 quando il bus ha raggiunto via Podgora dove Anna abita: l’accompagnatrice l’ha trovata in lacrime, tremante, sotto choc. Era stata appena aggredita. Dei fatti è stata subito informata sua sorella, Claudia. La donna si è immediatamente recata dai carabinieri denunciando per inadempienza il sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon.“Il fatto è gravissimo. Un’aggressione fisica in pieno centro, alla luce del giorno, ai danni di una persona che non è in grado di difendersi – ha spiegato al giornale locale -. Questa purtroppo è l’inevitabile escalation di una situazione che va avanti da anni”.

“Solo 15 giorni fa ero dal sindaco con altri inquilini del condominio Filzi (che dà sulla stazione dei pullman) a Castelfranco per lamentare, per l’ennesima volta la presenza costante di bande di giovani, tutti minori che permangono lungo i portici, nei marciapiedi e nella vicina piazzetta, bevendo alcolici, fumando e per quanto ho visto anche facendo uso di droghe. Inevitabilmente fanno schiamazzi, visto che si ubriacano, sporcano ed hanno anche comportamenti molesti. In quell’occasione abbiamo consegnato a Marcon una petizione con oltre 200 firme affinché intervenisse”.

Una situazione spiacevole che va avanti da tempo, infastidendo i tanti residenti: “Abbiamo chiesto telecamere e controlli ma abbiamo ottenuto la promessa che entro 15 giorni sarebbero stati messi dei cartelli di divieto, per scoraggiare il bivacco, che però non sono arrivati. La situazione è insostenibile e deduco che oggi la banda che ha aggredito mia sorella fosse ancora lì dopo le 8 perché ha approfittato dello sciopero per bigiare (alla manifestazione certo non avrebbero voluto ubriachi e fumatori)”.

La sorella di Anna racconta poi una circostanza ulteriormente inquietante: “In realtà, questi ragazzi, che arrivano in orario scolastico permangono poi anche nel pomeriggio e hanno fatto di questa zona il loro punto di ritrovo, visto che sono qui anche d’estate. Purtroppo, se prima erano solo delle superiori ora si sono uniti a loro anche ragazzini delle medie che hanno a loro volta cominciato a bere e ad assumere gli stessi comportamenti. Reputo che serva un intervento di recupero sociale e mi chiedo come sia possibile che nessuno intervenga: loro hanno bisogno di un aiuto educativo e noi di poter vivere tranquilli oltre che di sicurezza visto quanto accaduto a mia sorella”.

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