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Caso Yara Gambirasio: il cellulare potrebbe scagionare Bossetti

La difesa di Massimo Bossetti cala un elemento di novità nella ricostruzione dei movimenti successivi all’omicidio di Yara Gambirasio.
A cura di Redazione
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Un nuovo scenario potrebbe ribaltare le accuse verso Massimo Bossetti, per ora unico indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Secondo quanto ricostruito dal consulente della difesa di Bossetti, il tracciato della sim della giovane rivela che il corpo della giovane fu trasportato nel campo di Chignolo d'Isola solo poco prima del ritrovamento, avvenuto il 26 febbraio 2011. La nota degli avvocati afferma che questo dettaglio collima con gli altri che potrebbero far vacillare l'impianto accusatorio dei pm basatosi, principalmente, sul ritrovamento del DNA del cosiddetto "Ignoto 1" identificato, secondo gli inquirenti, con Massimo Bossetti.

"È sufficiente fare una prova empirica – dice il criminologo investigativo – per capire che una sim telefonica lasciata all'aperto non avrebbe l'aspetto di quella trovata, avvolta in un guanto umido, nella tasca destra del giubbotto di Yara. La parte in cui esistono i contatti in rame non ha nessuna patina, sembra ‘immacolata' e questo non si concilia con un corpo rimasto per tre mesi alle intemperie, neve compresa" e prosegue "la sim non ha conservato nessuna traccia della vittima, né di chi altro potrebbe averla tolta".

La tesi del criminologo mira dimostrare che: "Se si sostiene che la sim è stata ‘protetta' dal guanto allora bisogna spiegare perché non ci sono tracce di Yara. Il gesto volontario di toglierla dovrebbe portare a trovare una sua impronta, oppure di chi l'ha fatto al posto suo, invece chi ha maneggiato la sim è come se avesse ripulito tutto". Il consulente di Bossetti chiede ora di visionare tutti gli elementi ritratti nelle foto che hanno documentato la condizioni del cadavere perché "Da un'attenta analisi magari si potrebbe capire se la vittima sia stata sorpresa mentre ascoltava la musica e se qualcuno abbia quindi tentato di strappargli via gli auricolari o l'Ipod. Nulla emerge su questo dall'inchiesta". Sempre secondo quanto afferma Denti "Lo stato in cui è la sim mi convince che Yara sia stata spostata sul campo di Chignolo d'Isola solo poco prima del suo ritrovamento. A pochi giorni dalla scomparsa un elicottero sorvolò quell'area e non vide nulla, le ricerche non hanno trascurato la zona, la posizione della vittima è di chi viene trascinata da due persone, lo stato di conservazione non combacia con un corpo abbandonato per tre mesi".

Denti si sofferma anche sul particolare del furgone: "Possiamo dimostrare che il furgone ripreso dalle telecamere non è quello di Bossetti, siamo sicuri che nulla emergerà contro di lui dall'analisi delle celle telefoniche o dalle testimonianze. Niente lega Bossetti alla vittima e sulla traccia mista di Dna continueremo a dare battaglia"ya

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