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Yara, in un nuovo video il furgone di Bossetti davanti alla palestra

La telecamera di una stazione di servizio che si trova di fronte alla palestra frequentata da Yara Gambirasio avrebbe ripreso il furgone dell’uomo arrestato per l’omicidio pochi minuti prima della scomparsa della 13enne.
A cura di Susanna Picone
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Piccoli fotogrammi che pesano come macigni sulla posizione di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello arrestato il 16 giugno scorso perché accusato di aver rapito e ucciso la giovane Yara Gambirasio. Fotogrammi catturati dalla telecamera di un distributore di benzina il 26 novembre del 2010, il giorno cioè della scomparsa della 13enne di Brembate Sopra (ritrovata cadavere, dopo tre mesi, in un campo di Chignolo d’Isola). La telecamera del distributore di benzina punta sulla palestra che Yara frequentava nel suo paese. Quelle immagini mostrerebbero il furgone di Bossetti a pochi metri dal centro sportivo, pochi minuti prima che Yara Gambirasio sparisse per sempre. Stando a quanto si apprende i carabinieri avrebbero pochi dubbi sul fatto che il furgone ripreso fosse proprio quello di Massimo Giuseppe Bossetti: secondo alcune indiscrezioni riportate anche dal Corriere, il mezzo filmato avrebbe un particolare che lo rende inconfondibile. Si tratta di un catarifrangente che il muratore ha montato sul proprio veicolo e che è diverso da quelli di serie.

Proseguono le indagini sul caso di Yara Gambirasio

Intanto, dopo l’interrogatorio di martedì con il pm Letizia Ruggeri, sotto la lente di ingrandimento c’è il cantiere di Palazzago, dove Bossetti lavorava all’epoca della scomparsa di Yara. Lo stesso indagato, parlando con il pm, avrebbe indicato i nomi di due colleghi che potrebbero essere utili alle indagini. Nel corso dell’interrogatorio Massimo Giuseppe Bossetti ha continuato a ribadire la sua innocenza e ha in qualche modo dato una versione alternativa al perché delle sue tracce sul corpo di Yara Gambirasio. Due le ipotesi fatte: soffrire di epitassi oppure essersi ferito con un taglierino durante il lavoro. In entrambi i casi i suoi attrezzi sarebbero stati usati da altre persone. Dopo l’interrogatorio in carcere, i legali di Bossetti hanno comunque ribadito che è loro intenzione chiedere la ripetizione del test del Dna. Intanto vanno avanti anche le indagini dei carabinieri del Ris di Parma sull’auto e sul furgone di Massimo Giuseppe Bossetti: i Ris effettueranno nuovi esami sui mezzi in cerca di tracce che possano testimoniare la presenza di Yara Gambirasio.

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