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Yara Gambirasio, i difensori di Bossetti potranno visionare i reperti: “Ma non potremo analizzarli”

Il 13 maggio gli avvocati difensori di Massimo Bossetti visioneranno le prove relative al rapimento e alla morte di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra trovata morta nel 2011. I legali di Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo, non potranno però analizzare i reperti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Yara Gambirasio e Massimo Bossetti
Yara Gambirasio e Massimo Bossetti
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Il 13 maggio, davanti alla Corte d'Assise di Bergamo i difensori di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, potranno visionare i reperti del caso relativo al rapimento e alla morte di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra scomparsa davanti alla palestra che frequentava il 26 novembre del 2010 e trovata senza vita in un campo di Chignolo d'Isola il 26 febbraio del 2011.

Per il rapimento e la morte dell'adolescente, Massimo Bossetti è stato condannato in via definitiva all'ergastolo. Il 13 maggio i difensori potranno visionare i reperti del procedimento, ma non analizzarli, così come invece avevano chiesto gli avvocati Salvagni e Caporini.

La Cassazione ha nuovamente espresso parere contrario sull'analisi, ma non sulla visione delle prove. Tra i reperti che la difesa di Bossetti voleva analizzare, figuravano anche i leggins e gli slip dell'adolescente sui quali venne isolato il Dna identificato come quello di Ignoto 1 e poi ricondotto proprio a Bossetti.

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"Potremo solo visionare i reperti – ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocato Salvagni – ma non analizzarli. La Cassazione si è espressa in questo senso. Aspettiamo il 13 maggio per valutare cosa fare e se avanzare una nuova richiesta a riguardo. Siamo in attesa di visionare le prove, poi valuteremo il da farsi a mente lucida, per adesso è prematuro. Ragioneremo sulla nostra strategia solo dopo aver visto le prove del caso".

I due legali di Massimo Bossetti avevano chiesto di effettuare le loro analisi sui leggins, sugli slip di Yara e su alcune provette contenente tracce del Dna di "Ignoto 1", considerata la "prova regina" al centro della battaglia processuale. La 13enne venne rapita all'uscita della palestra di Brembate di Sopra il 26 novembre di 14 anni fa. La ragazzina fu poi trovata morta in un campo di Chignolo d'Isola circa due mesi dopo la scomparsa. Bossetti fu arrestato il 16 giugno del 2014 e condannato in via definitiva all'ergastolo il 12 ottobre del 2018.

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