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Cagliari, giovane 29enne uccide il padre ferendolo alla gola con delle forbici

Un giovane di 29 anni ha ucciso il padre di 52 anni a coltellate. Questo è quanto è accaduto ieri sera a Soleminis, a 20 km di Cagliari.
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A cura di Annalisa Cangemi
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Tragedia ieri sera a Soleminis, cittadina a 20 km da Cagliari, nel Sud della Sardegna. Un giovane 29enne ha ucciso il padre, e ha tentato di costituirsi chiamando al telefono le Forze dell'Ordine, ma è stato anticipato dall'arrivo di un finanziere richiamato dalle urla provenienti dalla casa. L'omicida si chiama Matteo Carboni, 29 anni, e si è scagliato senza pietà contro il padre Valentino, di 52 anni, nella loro abitazione in via Mitza e Murgia.

Al momento non si conoscono i motivi del gesto. Padre e figlio, da quanto si apprende, avrebbero avuto una discussione. In preda alla rabbia il giovane avrebbe impugnato delle forbici, sferrando alcuni fendenti contro il genitore, uccidendolo (inizialmente si era parlato di un coltello o un cacciavite). Sarebbe stato lui stesso quindi ad avvertire gli agenti, per confessare e consegnarsi. Ma non è stato necessario. L'intervento di un militare della Guardia di finanza e di un poliziotto che abitano in zona è stato tempestivo: allarmati dalle urla dei familiari scappati fuori dall'abitazione, si sono precipitati sul posto. Il ragazzo da quanto si apprende, ha problemi psichici ed era seguito da tempo dal Centro di salute mentale di Quartu S.Elena e dai servizi sociali del Comune di Soleminis.

Dopo l'arrivo della Guardia di Finanza e dei Carabinieri il ragazzo è stato trattenuto a lungo all'interno dell'appartamento: Carboni è stato trovato in stato confusionale. Il delitto si è consumato intorno alle 21: dopo un diverbio, in preda alla rabbia, il 29enne ha afferrato le forbici, e ha colpito il padre alla gola, recidendogli la giugulare. L'uomo in pochi istanti è crollato a terra in una pozza di sangue. Poi la chiamata di Matteo Carboni alle forze dell'ordine: "Ho ucciso mio padre". Subito dopo è salito al piano di sopra dell'abitazione e ha raccontato tutto alla madre e alla sorella. A quel punto le due donne sono scappate in preda al terrore in cerca di aiuto. Il giovane è uscito in strada, ma non ha cercato di fuggire: aveva ancora i vestiti ricoperti di sangue.

Sul posto sono arrivati gli investigatori della squadra mobile, il magistrato di turno Liliana Ledda, i baschi verdi della Guardia di finanza e il 118, e hanno sequestrato gli indumenti  che indossava il 29enne e le forbici usate per il delitto che erano ancora sul corpo della vittima.

"Tutta la comunità è sconvolta – ha detto la sindaca di Soleminis Rita Puddu – conosco bene la famiglia. Il ragazzo era seguito dai servizi sociali, faceva dei piccoli lavoretti, scriveva poesie. Sono molto addolorata, l'amministrazione comunale sarà vicina alla famiglia".

Matteo Carboni dovrà rispondere di omicidio volontario: il giovane è attualmente rinchiuso in carcere a Uta.

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