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Amanda Knox: “In carcere da innocente, non torno in Italia”

A pochi giorni dal nuovo processo d’appello sul delitto di Meredith Kercher la giovane americana continua a ribadire la sua innocenza e a confermare che non tornerà in Italia. Alla Nbc confessa che pensa di vincere in tribunale.
A cura di Susanna Picone
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Da settimane ormai Amanda Knox, la giovane americana accusata insieme a Raffaele Sollecito del delitto di Meredith Kercher a Perugia e imputata nel  nuovo processo d’appello che inizierà fra qualche giorno a Firenze, continua a ribadire la sua intenzione di non far ritorno in Italia. Amanda non sarà presente dinanzi ai giudici ma questo per lei non rappresenta una ammissione di colpevolezza anzi la considera “un’ammissione di innocenza”. Anche in una delle ultime interviste concesse, in questo caso alla Nbc, Amanda ha infatti continuato a proclamarsi assolutamente innocente. E ha spiegato che tra i vari motivi per i quali non tornerà in Italia (nei giorni scorsi ha parlato anche dei soldi che non ha e di cui avrebbe bisogno per i viaggi oltre ai problemi con gli studi) c’è anche quello del timore del carcere. “Sono già stata incarcerata come persona innocente in Italia, non posso rassegnarmi alla scelta di tornare a fare quell'esperienza”, così la Knox alla Nbc. Insomma, la scelta di non tornare in Italia per il processo sarebbe dettata dal buonsenso. Durante l’intervista la giovane americana ha ripetuto di non poter rivivere l’esperienza del carcere.

L’avvocato dei Kercher: “Dichiarazioni fuori luogo” – Amanda, a proposito del processo al via il 30 settembre, ha comunque ribadito – ne aveva parlato anche ai microfoni italiani di "Quarto grado" – di sentirsi ottimista e fiduciosa: “Credo che vinceremo. Per questo sto combattendo questa battaglia, è per questo che continuo a presentare la mia difesa in tribunale”. In seguito alle ultime dichiarazioni della Knox ha parlato anche l’avvocato della famiglia di Meredith Kercher: “Queste dichiarazioni sono fuori luogo perché penso che sia ormai esaurita la tolleranza su questo atteggiamento della Knox di sentirsi vittima del sistema giudiziario italiano. Uscite del genere sono offensive un po’ per tutto”. Francesco Maresca ha affermato che c’è un processo in corso e che bisogna rispettare i giudici e la memoria di una giovanissima uccisa: “Peraltro sulla condotta della polizia mi sembra che sia stato ormai chiarito tutto, quindi ritornare sul quel punto appare veramente pretestuoso, per quelle dichiarazioni Knox è a processo per calunnia. Penso sia giunto il momento – ha concluso il legale – che si faccia giudicare con tranquillità”.

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