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Alto Adige, scoppia il caso di Robel e Michael: “Discriminati in discoteca perché neri”

Due diciannovenni altoatesini sarebbero rimasti bloccati all’esterno di una discoteca nel Meranese. Il commento del governatore: “Una cosa inaccettabile”.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Negato l'accesso in una discoteca per il colore della pelle. È quanto sarebbe accaduto nel Meranese a due diciannovenni altoatesini, Robel e Michael i loro nomi, che hanno raccontato al quotidiano Alto Adige l’episodio. Il fatto risale al weekend scorso. I due ragazzi, secondo il loro racconto, erano usciti con una comitiva di amici intenzionati a trascorrere la serata in discoteca. Ma gli avrebbero negato l’ingresso. "Tu non entri", è quanto il buttafuori avrebbe detto a Robel. "Venivano ‘rimbalzati' – raccontano i due – anche altri ragazzi: chi nero, chi romeno, chi albanese". Anche un ragazzo napoletano sarebbe rimasto fuori. L’Alto Adige ha contattato il gestore del locale il quale ha precisato che "solitamente sta fuori chi gira con compagnie poco raccomandabili o chi ha dato problemi in passato". I due giovani, increduli per l’accaduto, avrebbero anche fatto un video davanti al locale. "Se non è questione di razzismo portateci qua fuori un nero che avete fatto entrare", avrebbero chiesto Robel e Michael al buttafuori, senza però ricevere alcuna risposta.

Ha commentato l’accaduto anche il presidente Arno Kompatscher, che sembrerebbe confermare i fatti. "Non bisogna giudicare prima di conoscere esattamente i fatti – ha detto Kompatscher – ma le notizie che ci giungono vanno nella direzione di una conferma. Se così fosse, è un fatto che va condannato e che deve avere delle conseguenze”. "Rimango senza parole, è una cosa inaccettabile", ha ribadito il presidente. Solidarietà anche da Anpi Alto Adige Südtirol, che ha fatto sapere che i due ragazzi discriminati "meritano il sostegno delle istituzioni e vera giustizia”. "Le meritano le loro famiglie e tutte e tutti coloro che pensano che i principi fondamentali della Costituzione non siano solo vane parole", è il loro commento. Nella nota si legge: "Il locale deve essere sanzionato ai sensi delle tante leggi vigenti, così come i responsabili degli atti discriminatori. Inoltre, sarebbe ora che la decisione formale di costituire un osservatorio provinciale contro le discriminazioni diventasse impegno quotidiano a tutti i livelli per contrastare attivamente razzismo e discriminazioni”.

I due giovani che hanno denunciato l’accaduto sono nati in Etiopia, ma entrambi sono cresciuti in Alto Adige. Michael è stato adottato a due anni e mezzo e ora frequenta l'università a Torino. Robel è arrivato in Italia quando aveva sei anni: appassionato di sport, gioca nel campionato di Eccellenza del Rotaliana. “Sono sempre stato accolto bene da tutti. Non ho mai subito atti discriminatori: crescendo mi sono accorto che forse si trattava di discriminazione ‘passiva', non immediatamente riconoscibile”, ha raccontato al quotidiano.

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