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Andrea Mura, la Camera approva le dimissioni del deputato velista del M5s

Andrea Mura non è più un deputato: la Camera ha accettato le dimissioni del velista eletto tra le fila del MoVimento 5 Stelle, costretto a dimettersi a causa del suo elevato numero di assenze in aula. Mura si difende: “Ho perso solo sette sedute causa malattia. Ho subito un linciaggio mediatico per dichiarazioni mai fatte. Mi dimetto per tornare a essere un cittadino comune”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Camera ha approvato le dimissioni del deputato  Andrea Mura, eletto con il M5s e poi espulso perché accusato di aver fatto troppe assenze in aula, perché impegnato con la sua attività di velista. A votare a favore delle dimissioni sono stati 295 deputati, 181 quelli contrati, 6 gli astenuti. Mura non si è presentato alla seduta di oggi in cui si votavano le sue dimissioni, ma ha inviato una lettera per spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a dimettersi. Mura, però, si difende nella sua lettera: “Ho perso solo sette sedute causa malattia. Ho subito un linciaggio mediatico per dichiarazioni mai fatte. Mi dimetto per tornare a essere un cittadino comune, per dedicarmi allo sport e al mare”.

Andrea Mura nella sua lettera spiega:

Con la votazione di oggi diventano effettive le mie dimissioni da parlamentare, ringrazio i deputati per aver accettato le mie dimissioni e avere rispettato la mia volontà di terminare l'esperienza in Parlamento. Da oggi torno ad essere un cittadino comune, come sono sempre stato. Torno nel mio mondo, allo sport e al mare, dove ci sono i valori a cui mi sono sempre ispirato: l'impegno, il sacrificio e il mantenimento della parola data da buon sardo. Questa vicenda ha causato un linciaggio mediatico senza precedenti. Ho avuto danni enormi alla mia reputazione e subito accuse infamanti, basate su fatti inesistenti o sulla distorsione completa delle mie affermazioni. Accuse a cui non mi è stato dato neppure modo di replicare, ricevendo l'espulsione dal gruppo parlamentare a cui appartenevo senza alcuna convocazione. Ci tengo a ringraziare i tanti che hanno creduto in me e continuano a farmi arrivare messaggi di stima. A loro va la mia gratitudine più grande.

Il M5s rivendica di aver “dimostrato con i fatti di rappresentare il cambiamento”, nonostante sia stato proprio un suo deputato a dimettersi e a portare, quindi, la convocazione di nuove elezioni nel collegio di Cagliari: “Chi non svolge con impegno e dedizione il proprio mandato – afferma il capogruppo Francesco D’Uva – deve essere buttato fuori dal Parlamento. Fino alla passata legislatura, invece, le vecchie forze politiche che detenevano la maggioranza in Parlamento si ‘autoproteggevano’. Sapete per quale motivo? Per ‘prassi', come gesto di cortesia non venivano accettate le dimissioni nella prima votazione! Ma smettiamola con queste sciocchezze, essere chiamati a rappresentare le istanze dei cittadini deve essere un dovere per tutti noi. Chi tradisce il senso del proprio mandato va espulso dal Parlamento immediatamente e senza alcuna esitazione. Oggi abbiamo messo a segno l'ennesimo colpo contro la casta”.

Per sostituirlo nuove elezioni a Cagliari

Dopo le dimissioni di Mura a Cagliari si dovrà tornare a votare. Il velista era stato eletto, con il M5s, nel collegio uninominale del capoluogo sardo. Ora è quindi necessario ricorrere ad elezioni suppletive per individuare il nuovo deputato che prenderà il suo posto. Questo avviene perché Mura è stato eletto in un collegio uninominale: se fosse stato eletto nel proporzionale sarebbe subentrato il primo dei non eletti. Invece, nel caso di dimissioni di un eletto nell’uninominale, l’attuale legge elettorale – il Rosatellum – prevede elezioni suppletive, proprio come accadeva quando era in vigore il Mattarellum.

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