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Trovata morta Natasha, la mamma di 29 anni scomparsa a Legnago: il corpo lungo l’Adige

È stata trovata morta Natasha Chokobok, mamma di 29 anni di origine ucraina, scomparsa lo scorso 9 aprile da Legnago, in provincia di Verona. Era uscita di casa per gettare la spazzatura e non è mai più tornata. Il corpo senza vita è stato scoperto sulla riva dell’Adige dalle forze dell’ordine che la stavano cercando.
A cura di Ida Artiaco
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Natasha Chokobok, 28 anni (Facebook).
Natasha Chokobok, 28 anni (Facebook).

È stata trovata morta Natasha Chokobok, la donna di 29 anni di Porto di Legnago, in provincia di Verona, scomparsa dallo scorso 9 aprile. Lascia una figlia di soli 6 anni. Il cadavere è stato rinvenuto oggi, venerdì 19 aprile, intorno a mezzogiorno sulla riva dell'Adige, dopo alcuni giorni di ricerche, alle quali avevano partecipato i Vigili del fuoco e i Carabinieri, che avevano scandagliato il fiume, non troppo distante dall'abitazione dalla quale era uscita e non è mai più ritornata. Sono ancora in corso le operazioni di recupero e i rilievi del caso. Fin da subito la madre della 29enne ha lanciato sospetti e accuse sul compagno della figlia, un romeno di 35 anni, che il giorno dopo la scomparsa aveva presentato denuncia alle forze dell'ordine. Ancora da chiarire la dinamica di quanto successo e le cause del decesso.

La donna, di origine ucraina e colf di professione, era uscita lo scorso 9 aprile, intorno alle 22, per gettare l'immondizia e non è più rincasata. Aveva lasciato nell'appartamento documenti e cellulare, che è stato acquisito dagli inquirenti. Subito sono cominciate le ricerche, anche attraverso numerosi appelli da parte dei familiari sui social network, ma della giovane mamma nessuna traccia. Fino al tragico epilogo di questa mattina, venerdì 19 aprile. Non era la prima volta che la 29enne si allontanava da casa, dove viveva con il suo compagno, Alin Rus. Proprio su di lui erano ricaduti i dubbi dei parenti di Natasha. L'uomo, tuttavia, intervistato dalle telecamere di La vita in diretta, si è difeso dicendo: "Sono stato tutta la notte sveglio, ho chiamato anche mia sorella in Romania. Verso le 22-23 sono andato a denunciare la sparizione alle forze dell’ordine. Non l’ho picchiata quella sera, non è vero quello che dicono i parenti". A quanto pare, infatti, il 35enne era solito aggredire la sua compagna, come testimonierebbero i referti dell'ospedale consegnati dalla stessa Natasha alla madre: "Se mi succede qualcosa portali ai carabinieri", le avrebbe chiesto.

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