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Pride, tutto è nato a Sanremo: 50 anni fa la prima manifestazione per i diritti LGBTQ in Italia

Per ricostruire la storia delle lotte per i diritti in Italia bisogna tornare al 1972, precisamente a Sanremo, quando un piccolo gruppo di attivisti portò la liberazione omosessuale su tutti i giornali.
A cura di Beatrice Manca
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Giugno è il mese dedicato al Pride, un'occasione per celebrare la storia della comunità LGBTQIA+ e per rivendicare diritti, visibilità e eguaglianza. Domenica 12 giugno si è svolto il Roma Pride: per le strade della capitale si sono radunate novecentomila persone, una marea colorata fatta anche da chi supporta la comunità arcobaleno e lotta al suo fianco. Madrina dell'evento è stata Elodie, che si è esibita con un minidress rosa scintillante. Nelle varie città d'Italia si moltiplicano le marce e le parate ma non tutti sanno che tutto è nato a Sanremo. La città dei fiori e dell'omonimo Festival musicale infatti è stata una tappa fondamentale nella storia del movimento LGBTQIA+ italiano, un lungo percorso partito esattamente mezzo secolo fa, nel 1972.

Cinquant'anni fa la prima manifestazione per i diritti degli omosessuali

Per ricostruire la storia delle lotte degli omosessuali in Italia bisogna tornare al 1972, precisamente a Sanremo. Il 9 aprile il teatro del Casinò era stato prenotato da un convegno organizzato dal Centro italiano di sessuologia dall'eloquente titolo: “Congresso internazionale sulle devianze sessuali”. In quel momento storico la parola omosessualità non veniva nemmeno pronunciata, figuriamoci accettata. Se ne parlava come deviazione, come malattia, come perversione. Si bisbigliava delle persone gay in privato, additandole con sospetto, ma non se ne parlava mai nel discorso pubblico. Non erano mai gli omosessuali e le lesbiche a parlare di se stessi (figuriamoci le persone trans!) o a definirsi. Lentamente, faticosamente, le cose stavano cambiando. L'anno prima era nata Fuori!, associazione di liberazione omosessuale co-fondata da Angelo Pezzana, e l'omonima rivista che li rappresentava. Lo stesso Pezzana, insieme a Carlo Sismondi e ad altri attivisti arrivati da tutta Europa, si intrufolarono nel congresso spacciandosi per psichiatri e pagando anche la quota di partecipazione. Gli infiltrati impedirono lo svolgimento del Congresso, prendendo la parola. Nel frattempo almeno quaranta persone si riunirono davanti al Casinò, urlando slogan e agitando cartelli.

La lunga storia dei Pride in Italia

La protesta di Sanremo fu una tappa miliare nella storia della liberazione sessuale perché per la prima volta l'omosessualità entrava nel dibattito pubblico e furono gli attivisti omosessuali a definirsi, anziché essere definiti. La stampa doveva per forza occuparsene, dando visibilità a una rete che fino a quel momento esisteva, sì, ma non aveva mai organizzato una manifestazione pubblica. Il vento stava decisamente cambiando: la liberazione sessuale travolgeva la società di stampo patriarcale e le sue ipocrisie, le donne marciavano per i loro diritti e il tema del divorzio aveva spaccato l'opinione pubblica alle urne. Da lì, da Sanremo, nacque un movimento che oggi compie mezzo secolo: la città ligure ha ricordato l'evento con una mostra e un convegno – in cui è intervenuto lo stesso Angelo Pezzana – e celebra il suo primo Pride. In Italia il primo Pride si svolse nel 1994 a Roma, per poi diffondersi in tutto il Paese: le marce per i diritti in queste settimane colorano ogni città italiana. A Roma quasi un milione di persone ha sfilato in festa, mentre a Padova la madrina d'eccezione è stata Anna Dello Russo, che a Fanpage.it ha parlato del suo supporto alla comunità. A Milano la data da segnare sul calendario è il due luglio. La marcia per i diritti è appena cominciata.

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