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Pannolini con pietre preziose al costo di 100 euro: la provocazione di Gwyneth Paltrow

I pannolini gravano molto sull’economia domestica delle famiglie: sono tassati come beni di lusso. Per sollevare questo problema, l’imprenditrice Gwyneth Paltrow ha lanciato un pacco di pannolini (fake) davvero di lusso, con tanto di pietre preziose.
A cura di Giusy Dente
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Gwyneth Paltrow col suo brand è solita lanciare prodotti che spesso fanno discutere. Ricordate le candele al profumo di vagina? O ancora le uova vaginali di giada per il benessere sessuale? Non erano affatto un prodotto fake, a differenza dell’ultima trovata, pensata più per sollevare una questione che per proporre effettivamente un nuovo prodotto agli acquirenti. L'intenzione è unicamente ragionare sul problema dell'elevato costo dei prodotti per l'igiene dei bambini. Per questo l'imprenditrice ha creato dei pannolini di lusso, acquistabili per la "modica" cifra di 120 dollari, cioè circa 115 euro. Li ha anche mostrati sull’account Instagram ufficiale del marchio, attirando non poche polemiche dato il prezzo decisamente elevato del prodotto. E nonostante questo, qualcuno si è detto anche ben disposto a sborsarla, quella cifra. In un secondo momento, ha spiegato le reali motivazioni dell'iniziativa.

I pannolini di lusso di Gwyneth Paltrow

In realtà non c’è nessun pacco di pannolini da acquistare: "Ne esiste solo una scatola, perché non sono davvero in vendita" ha spiegato la Paltrow sul suo sito. L’ex attrice ha solo voluto porre l’accento sul problema del costo di beni essenziali che non dovrebbero avere un prezzo così elevato, gravando notevolmente sulle economie familiari. In 33 stati degli Usa, infatti, vengono tassati al pari dei beni di lusso. Ecco perché, per protesta, la Paltrow ha ben pensato di realizzare dei pannolini usa e getta di lusso, ma nel vero senso della parola: impreziositi da gemme, rivestiti in lana pregiata, profumati con essenze rinomate.

in foto: The Diapér
in foto: The Diapér

I 120 dollari non sono una cifra causale: "Questo è ciò che la tassa sui pannolini potrebbe costare alle famiglie ogni anno" si legge ancora sul sito. Ovviamente dunque i suoi The Diapér non esistono, ma esiste il problema delle tasse sui beni essenziali: ecco perché ha organizzato questo finto lancio. Lo ha fatto al tempo stesso anche per sostenere Baby2Baby, un’associazione impegnata nel fornire (gratis o a prezzo ridotto) beni di prima necessità per l'infanzia alle famiglie a baso reddito. Di fatto, i pannolini per loro rappresentano la quarta spesa domestica più alta.

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