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Steve Johnson vede qualcosa che non torna nei ripetuti crampi di Jannik Sinner: “È strano”

L’ex tennista statunitense Steve Johnson è perplesso di fronte ai ripetuti crampi di Jannik Sinner: “Al Roland Garros aveva giocato senza problemi per quasi sei ore…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Jannik Sinner esordirà oggi, direttamente al secondo turno, nell'ATP 1000 di Parigi, contro il 26enne belga Zizou Bergs, numero 41 del ranking. Un match in cui il campione altoatesino parte ovviamente favoritissimo, avendo anche la motivazione di poter tornare (ma solo momentaneamente, visto che i punti della vittoria alle Finals del 2024 gli verranno tolti prima dell'edizione di quest'anno) in vetta alla classifica mondiale: la clamorosa sconfitta di Carlos Alcaraz contro Cameron Norrie dà a Sinner la possibilità di riprendersi il primo posto, a patto che vinca Parigi. Alla vigilia dell'incontro, Jannik ha fugato i dubbi sulle sue condizioni fisiche, dopo i crampi che lo hanno nuovamente colpito durante la finale di Vienna vinta su Zverev, ma all'ex tennista Steve Johnson tutto appare "strano".

Il 35enne statunitense – che nel 2016 è stato numero 21 al mondo – è stupito dal fatto che Sinner prima sia andato in grande difficoltà a Shanghai, accusando crampi così forti da riuscire a malapena a camminare ed essendo costretto al ritiro nella partita di terzo turno contro Tallon Griekspoor, e poi – in condizioni ambientali non così estreme per il caldo umido, anzi tutt'altro – abbia sofferto di un accenno di crampi anche domenica scorsa nel finale del match contro Zverev, facendo temere un esito simile. Laddove invece – sottolinea Johnson – il 24enne altoatesino ha giocato senza problemi match ben più lunghi nei tornei del Grande Slam, in particolare la finale del Roland Garros persa con Alcaraz lo scorso giugno.

Jannik Sinner in preda ai crampi a Shanghai: è stato costretto al ritiro contro Griekspoor
Jannik Sinner in preda ai crampi a Shanghai: è stato costretto al ritiro contro Griekspoor

Steve Johnson e i crampi di Jannik Sinner: "È strano"

"Non lo so, perché ha i crampi? A Shanghai è più comprensibile per via del clima, dell’umidità e di tutto il resto, ma è un segnale preoccupante che gli siano venuti i crampi in due tornei di fila? Forse non per lui, immagino – ha giocato il Six Kings Slam (la ricchissima esibizione in Arabia Saudita che Sinner ha vinto tra Shanghai e Vienna, ndr) e lì non sembrava aver avuto crampi – però… è strano", ha detto Johnson al podcast ‘Nothing Major'.

L'ex giocatore statunitense ha fatto il confronto con la maratona della finale del Roland Garros, una partita di cinque set durata 5 ore e 29 minuti senza che Sinner in quel caso abbia sofferto di altro che non la comprensibile spossatezza dopo un match devastante per le risorse fisiche e mentali di entrambi: "Cioè, ha giocato per quasi sei ore. Ha avuto qualcosa nel quinto set, ma è normale: c'è tanta pressione, tanta ansia e tanto tennis da giocare. Ma anche quando ha i crampi, resta il miglior tennista del mondo", ha concluso Johnson.

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