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Pietrangeli e il forfait di Berrettini alle Olimpiadi: “Spero che non sia come molti pensano”

Matteo Berrettini è stato costretto da un risentimento muscolare a dare forfait alle Olimpiadi di Tokyo che cominciano stanotte. Una rinuncia sulla quale Nicola Pietrangeli avanza qualche dubbio: “Io spero che non sia, come molti pensano, un po’ di paura che ha. Perché molti di questi hanno paura…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Matteo Berrettini non prenderà parte alle Olimpiadi di Tokyo che cominciano stanotte: un infortunio muscolare ha costretto il 25enne tennista romano a dare forfait poco prima della partenza per il Giappone, rinunciando al sogno di difendere i colori dell'Italia con ottime possibilità di andare a medaglia. Berrettini del resto era in grandissima forma, come testimoniato dalla recente cavalcata fino alla finale del torneo di Wimbledon persa contro Djokovic.

Un risentimento muscolare terrà fermo Berrettini per 15 giorni, un problema non grave che tuttavia impedirà al numero 8 al mondo di competere nel torneo olimpico. Sulla rinuncia obbligata del tennista si è pronunciato ai microfoni Mediaset Nicola Pietrangeli, esprimendo qualche dubbio sulle reali motivazioni alla base del forfait: "Io spero che non sia, come molti pensano, un po' di paura che ha. Perché molti di questi hanno paura…". Il due volte trionfatore al Roland Garros, nonché capitano della formazione di Coppa Davis vincitrice dell'insalatiera in Cile nel '76, spiega che a suo parere Berrettini avrebbe potuto centrare una semifinale come minimo.

Dal canto suo, il tennista romano appare realmente devastato dall'essere stato costretto a dire no alla convocazione olimpica, non avvalorando per nulla i dubbi di Pietrangeli: "Era un appuntamento che aspettavo da due anni, visto il rinvio. Fino all'ultimo ho pensato di andare a Tokyo anche ‘rotto', ma non avrebbe avuto senso, non sarei riuscito a fare quello che volevo, cioè lottare per una medaglia. Inoltre rischiavo di peggiorare l’infortunio". Nessuna paura, fosse stato per Matteo sarebbe volato in Giappone per difendere i colori azzurri assieme a Sonego, Fognini e Musetti.

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