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Il duro attacco di Rublev dopo l’esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon: “È discriminazione”

Andrey Rublev ha accusato di “discriminazione” gli organizzatori del torneo di Wimbledon dopo il divieto di partecipazione per i tennisti russi e bielorussi.
A cura di Vito Lamorte
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Andrey Rublev ha accusato l'All England Club di "discriminazione" in seguito alla decisione di vietare la partecipazione di tennisti russi e bielorussi a Wimbledon la prossima estate. L'organizzazione del torneo britannico ha annunciato mercoledì che non potranno partecipare tutti gli atleti di Russia e Bielorussia alla luce delle atrocità della guerra che si sta combattendo in Ucraina dopo l'invasione russa dello scorso 24 febbraio.

La decisione ha creato un certo malumore e grandi discussioni nelle scorse ore, dopo le parole di Novak Djokovic, sono arrivate anche quelle del numero 8 al mondo Rublev all'agenzia di stampa AFP al Serbia Open di Belgrado: "Le ragioni che ci hanno fornito non avevano senso, non erano logiche. Ciò che sta accadendo è completamente discriminatorio nei nostri confronti. Le ragioni che ci sono state fornite da Wimbledon sono illogiche. Non hanno nessun senso".

Poco dopo lo scoppio del conflitto Rublev aveva lanciato un messaggio importante da a Dubai, quando su una telecamera scrisse: "No alla guerra per favore". Il tennista russo, in merito alla scelta fatta su Wimbledon, ha dichiarato: "Bandire i giocatori russi o bielorussi… non cambierà nulla. Dare tutto il premio in denaro (che l'anno scorso è stato di 35 milioni di sterline), avrebbe un effetto più positivo sugli aiuti umanitari, sulle famiglie che stanno soffrendo, sui bambini che stanno soffrendo, penso che farebbe qualcosa. Il tennis sarà, in tal caso, il primo e unico sport a donare quella somma di denaro e sarà Wimbledon, quindi si prenderanno tutta la gloria".

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Nelle scorse, soprattutto sui media inglesi, si è fatto riferimento alle preoccupazioni su una possibile vittoria di Medvedev con i membri della famiglia reale presenti al Centre Court: questa prospettiva ha allarmato un po' gli organizzatori e sarebbe uno dei motivi principali per cui ai giocatori russi è stato vietato di competere.

La scelta è stata criticata duramente anche da ATP con un comunicato molto duro: "Condanniamo fermamente la riprovevole invasione dell’Ucraina da parte della Russia e siamo solidali con i milioni di persone innocenti colpite dalla guerra in corso. Il nostro sport è orgoglioso di operare secondo i principi fondamentali del merito e dell’equità, in cui i giocatori competono individualmente per guadagnarsi un posto nei tornei basati sulle classifiche Atp. Riteniamo che la decisione unilaterale odierna di Wimbledon e della Lta di escludere i giocatori di Russia e Bielorussia dal torneo britannico sull’erba di quest’anno sia ingiusta e abbia il potenziale per creare un precedente dannoso per il gioco”.

Rublev e tutti gli atleti esclusi hanno ricevuto il sostegno della grande tennista americana Billie Jean King, che ha affermato come "non può sostenere" il divieto per gli atleti a qualsiasi torneo "semplicemente a causa della loro nazionalità". Una scelta che continuerà a far discutere.

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