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L’onestà di Sainz dopo il caso del Gp in Belgio: “Ingiusto dare punti per una gara mai corsa”

Il Gran Premio del Belgio passa alla storia per la decisione della Fia di assegnare vittoria e punti, sia pure in forma dimezzata, dopo aver fatto disputare un paio di giri ai piloti con la safety car in pista. Le condizioni meteo proibitive e la visibilità zero rendevano impossibile la gara poi è arrivata la soluzione che ha sollevato dubbi e polemiche tra gli stessi piloti.
A cura di Maurizio De Santis
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Perché assegnare punti ai piloti al termine di un Gran Premio che non s'è mai veramente disputato? Le parole di Carlos Sainz spiegano bene il senso di smarrimento e i dubbi nei confronti della Fia per la decisione presa in una situazione surreale per le condizioni meteo. Pioggia battente, visibilità zero: impossibile dare il via alla gara nemmeno dopo aver atteso ore e una serie di rinvii. L'escamotage trovato, perché quell'appuntamento in calendario non restasse vacante, è un altro e alimenta polemiche: la partenza farsa, la scelta di far disputare alle vetture un paio di giri alle spalle della Safety Car (come da regolamento), assegnare la vittoria con tanto di punteggio (sia pure in forma dimezzata) e celebrazione sul podio scandiscono i momenti salienti di un pomeriggio che lascia solo tanti interrogativi inevasi. Uno in particolare: che senso ha avuto tutto ciò?

Il pilota della Ferrari lascia filtrare la propria perplessità tra le righe: da un lato apprezza che la corsa non sia stata effettuata a tutti i costi per le condizioni proibitive della pista, dall'altro definisce un'ingiustizia la distribuzione dei punti a margine di un Gran Premio che, di fatto, non è mai stato disputato. Perché concedere questo premio?

Sulla pista non c'era visibilità e l'acqua sull'asfalto avrebbe resto tutto più pericoloso – ha ammesso Sainz -. Correre a 300 km/h così significa rischiare troppo. Soprattutto su una pista che, come sappiamo, può essere teatro di incidenti gravi. Credo che la cosa più giusta sarebbe stata cancellare questo Gran Premio.

La seconda parte della riflessione del ferrarista fa invece riferimento all'opportunità di far valere l'appuntamento del Belgio ai fini della classifica e del punteggio. La cosa migliore e più equa sarebbe stata lasciare tutto così com'era, senza ricorrere a soluzioni del genere.

Per me una gara che non si è svolta non deve assegnare punti – ha aggiunto il ferrarista -. Alla fine ho avuto mezzo punto ma non posso essere contento. Non lo merito. Anche se la visibilità era nulla era giusto uscire in pista e provare a vedere se c’erano le condizioni per correre, ma farlo solo per rispettare il regolamento poi concedere dei punti non ha senso.

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