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GP Austria: Vettel e Red Bull richiamati per mancato rispetto dei protocolli Covid

La Fia ha inviato una lettera aperta a Ferrari e Red Bull richiamandole per il mancato rispetto delle norme presenti nel “protocollo sanitario anti-coronavirus”. L’episodio segnalato dalla Federazione è il colloquio ravvicinato senza mascherina avvenuto nel paddock del circuito di Spielberg prima delle qualifiche del GP d’Austria tra Sebastian Vettel  e i manager Red Bull Christian Horner ed Helmut Marko.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la delusione per il pessimo risultato ottenuto nella qualifiche del GP d'Austria, Sebastian Vettel si vede recapitare un richiamo ufficiale da parte della FIA per il mancato rispetto delle norme previste dal cosiddetto "protocollo Covid-19" studiato per la ripresa di questo campionato Mondiale 2020 di Formula 1 dopo la lunga sosta forza dal coronavirus (qui gli aggiornamenti con le ultime notizie sulla situazione in Italia e nel resto del mondo). Oltre al ferrarista, destinataria del richiamo della Federazione Internazionale è stata anche la scuderia Red Bull, nello specifico il team principal Chris Horner e il consulente Helmut Marko.

L'episodio oggetto della lettera aperta recapitata ai due team con la quale la Fia ha ricordato l'importanza di seguire sempre i protocolli Covid-19 della Formula 1 è il colloquio ravvicinato avvenuto nel paddock del circuito di Spielberg prima delle qualifiche del sabato tra il pilota della Ferrari  Sebastian Vettel  e i manager Red Bull Christian Horner ed Helmut Marko, durante il quale peraltro nessuno indossava la mascherina o altri dispositivi di protezione individuale.

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Secondo il rigido protocollo sanitario stilato dalla Fia per questo avvio di Mondiale 2020, i componenti delle varie squadre non possono entrare in contatto con nessuna persona che non faccia parte della propria "bolla", quindi non possono avere contatti ravvicinati con componenti di un team avversario. Per tali violazioni non sono previste multe o sanzioni sportive, per questo il delegato Covid-19 della Fia ha optato per una lettera rivolta ai due team per ricordare loro che devono sempre rispettare i protocolli e quali potrebbero essere le conseguenze qualora si verificasse un nuovo episodio del genere.

Come ha ricordato la Fia infatti: "Nessun individuo è obbligato ad accettare e rispettare il ‘Codice Covid-19', e nessun individuo sarà sanzionato dalla Fia per non averlo fatto. Ma chiunque non accetti di rispettare il presente ‘Codice Covid-19' non avrà accesso al paddock e non potrà partecipare a nessun evento coperto da esso".

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