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Filippo Ganna vince ancora ed entra in un’altra dimensione: quella in cui non esistono limiti

Quando si vince in back-to-back, insegnano gli sport americani, si entra di diritto nell’olimpo e nella storia della disciplina sportiva, perché si può vincere per caso ma vincono due volte solo i campioni. Filippo Ganna ha rivinto la crono mondiale e apre diverse porte sul suo futuro. Sarà ancora il re della crono su strada e dell’inseguimento su pista, ma può pensare anche di conquistare le gare che illuminano una carriera.
A cura di Jvan Sica
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Quando si vince una volta si entra negli annali, nelle statistiche, nella cronaca dei giornali e dei siti internet, nella storia personale di chi è tifoso o segue con attenzione quello sport. Ma è solo quando si rivince che si entra davvero nella storia della disciplina e dello sport in generale. Filippo Ganna ha vinto per la seconda volta consecutiva la prova a cronometro ai Mondiali nelle Fiandre ed è questa vittoria che lo inizia a definire in maniera netta anche per il futuro. Negli sport americani è nota l'idea secondo cui tutti possono vincere una volta, può essere stata una questione di caso, di forma o di coincidenze, ma solo i grandi campioni vincono in back-to-back, proprio come ha fatto Filippo Ganna.

In realtà Ganna è già un vincitore seriale e questo non lo dobbiamo mai dimenticare. Ha vinto per ben quattro volte l'Inseguimento individuale ai Mondiali su pista, da quelli di Londra 2016 fino a Berlino 2020, dimostrando già in pista di essere un fuoriclasse assoluto. Non si è fermato lì, in quella specialità già enorme di suo, nella gara vinta in passato da gente come Fausto Coppi, Francesco Moser e Bradley Wiggins, ma ha voluti fin da giovanissimo esplorare anche altre strade. Ha scelto di diventare un ciclista perfetto per la strada e si è accorto subito di lui la Sky, divenuta poi Ineos-Grenadier, ovvero la squadra che crea campioni a raffica e vince grandi giri di conseguenza.

Con il team inglese Filippo Ganna ha capito di poter essere irresistibile anche su strada, aiutando spesso i compagni-capitani nei tratti di pianura e piazzando il primo acuto su strada ai Mondiali dello Yorkshire 2019, terminando la crono al terzo posto dietro Rohan Dennis e Remco Evenepoel. Quanto tempo sembra passato da quei giorni. Anche ieri Evenepoel ha sfidato Ganna in una crono mondiale su un percorso casalingo che conosceva perfettamente. Filippo Ganna però gli ha rifilato 44 secondi e in questi 44 secondi c'è tutta la crescita di un atleta che partiva mezzo passo indietro al belga, ancora giovanissimo ma già lanciato a tutta forza nell'olimpo dei più grandi corridori della storia. Da una base fisica e muscolare eccezionale, Filippo Ganna in questi due anni ha saputo limare i dettagli, crescere in forza e capire meglio come condurre la bici ad altissima velocità su strada. Ha avvitato un paio di viti e oggi è il più grande cronoman in circolazione, già in questo momento potenzialmente uno dei migliori che si siano mai visti.

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Non bisogna dimenticare inoltre che Ganna poco più di un mese fa portava il quartetto italiano dell'Inseguimento a squadre a un oro olimpico meraviglioso, afferrato all'ultimo centesimo grazie a una sua volata sensazionale contro la favorita formazione danese. E la prova di ieri inoltre chiarisce anche meglio la delusione della crono olimpica. Non era uno stato di forma approssimativo o un valore leggermente inferiore rispetto agli avversari che lo avevano superato quel giorno a Tokyo, Roglic, Dumoulin e Dennis, ma è stato un problema di tracciato, troppo mosso e complesso per fargli sprigionare tutti i watt della sua potenza.

Oggi Ganna è un grande campione a cronometro, ma sempre in questi due anni ha fatto vedere anche altro, che gli permette di aprire altre porte rispetto alla già enorme possibilità di ripetersi ancora nelle crono su strada e nelle prossime gare internazionali su pista, con Parigi 2024 a soli tre anni distanza. Filippo Ganna nella vittoria di Camigliatello Silano del Giro d'Italia 2020 ha mostrato a tutti che può diventare anche un altro corridore ancora, che mira a obiettivi diversi dal consueto. Quella vittoria, arrivata dopo una bellissima fuga dal gruppo, ha dimostrato che il Ganna del futuro, se vuole e i suoi percorsi con la pista non creano troppi intoppi, potrebbe diventare un corridore da tappe di prestigio nei grandi Giri e da classiche monumento, come la Parigi-Roubaix su tutte.

Un ciclista con quella struttura fisica, le sue doti di resistenza e la capacità oggi totalmente acquisita di condurre la bici a quelle folli velocità, non potrà più porsi limiti di tracciato e di gara. Il Filippo Ganna del futuro può diventare ancora più grande e sfidare i giovani e meravigliosi corridori del presente e del futuro, come Wout van Aert, Remco Eevenepoel, Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar, insidiandoli non tanto nella vittoria dei grandi Giri, obiettivo irrealistico almeno ad oggi, ma nelle corse che fanno la storia e illuminano la carriera di un campionissimo. E quando questo step sarà fatto, oggi che Ganna è passato da essere top a mega, chissà cosa diventerà.

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