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Un macigno sul mercato di Inter, Juve e Milan: prestiti, rientri e riscatti da 160 milioni

Tra rientri sgraditi e clausole milionarie che rischiano di non essere esercitate, il mercato delle tre big di Serie A si apre con diverse situazioni da sbloccare entro il 30 giugno, sia in entrata che in uscita. Una matassa da 160 milioni di euro che potrebbe condizionare la campagna acquisti per la prossima stagione.
A cura di Benedetto Giardina
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Un mercato parallelo da circa 160 milioni di euro. È quello che Inter, Juventus e Milan dovranno affrontare a breve in merito ai prestiti. Sia in entrata che in uscita, tra tesoretti da costruire sulle cessioni definitive e riscatti da esercitare, per obbligo o per diritto. Ma il mercato dei prestiti, si sa, spesso lascia sulle spalle esuberi e contratti pesanti da smaltire, che possono frenare le operazioni in sessione di campagna acquisti. L'accesso alla Champions League, per tutte e tre, dà maggiore ossigeno nell'ottica della permanenza di chi è stato prelevato a titolo temporaneo, ma in uno scenario critico come quello attuale, è difficile che possano essere compiuti sforzi per trattenere tutti.

Milan, si allunga la lista degli esuberi

Tra le "big", quella che vede il proprio futuro dipendere maggiormente dai prestiti è il Milan. La clausola per trattenere Tomori è di 28 milioni e la priorità, in casa rossonera, è quella di fare uno sforzo per soddisfare le richieste del Chelsea, sfruttando anche il ritorno in Champions League con i relativi introiti. Con gli altri, invece, si cerca una soluzione per limare i costi pattuiti. Come per Tonali, pagato 10 milioni per il prestito dal Brescia. Entro il 30 giugno, il Milan dovrebbe versare altri 15 milioni alle "rondinelle" per non perdere il mediano dell'Under 21, più altri 10 milioni di bonus per la qualificazione in Champions. Una somma elevata, per la quale si sta cercando un accordo quantomeno sulla dilazione. Il Brescia, rimasto in Serie B, è aperto alla possibilità di differire il pagamento del riscatto. Anche perché, in questa stagione, il rendimento di Tonali non ha rispettato le aspettative. Ancora tutto in stand-by, invece, per Brahim Diaz (Real Madrid) e Diogo Dalot (Manchester United).

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Le gatte da pelare, per il Milan, riguardano i rientri. La lista degli esuberi si allungherà nelle prossime settimane. Il Parma, retrocesso, non riscatterà Conti (per il quale era previsto l'obbligo in caso di salvezza, sulla base di 7 milioni). L'Atalanta non tratterrà Caldara, che ha un contratto col Milan fino al 2023. Laxalt non dovrebbe restare in Scozia, nonostante la stagione positiva (per lui) al Celtic, che ha perso il campionato dopo nove vittorie consecutive. Poi tocca ai giovani, che potrebbero pure fare al caso di Pioli per la prossima stagione. In primis Pobega, per il quale lo Spezia valuterà in questi giorni se esercitare o meno il riscatto, ma che può comunque tornare alla base poiché il Milan ha il diritto di contro-riscatto per il centrocampista. Gli altri, da Plizzari a Tsadjout, al momento non sembrano rientrare nei piani del club rossonero.

Juventus, riscatti già certi per oltre 58 milioni

Ci sono riscatti pesanti, invece, che già sono scattati in automatico. Ne sa qualcosa la Juventus, che qualificandosi alla prossima Champions League ha garantito 40 milioni nelle casse della Fiorentina per Federico Chiesa. Dopo aver pagato 2 milioni per il primo anno di prestito, i bianconeri ne sborseranno altri 8 per la prossima stagione, dopodiché sarà effettivo l'obbligo di riscatto già scattato (e per il quale sono previsti pure possibili bonus). A marzo, inoltre, il club torinese ha ufficializzato il riscatto di McKennie dallo Schalke 04 per un corrispettivo di 18,5 milioni (con possibili bonus fino a 6,5 milioni). Resta da trattare con l'Atletico Madrid, invece, il futuro di Alvaro Morata. La base di 45 milioni richiesta dai neocampioni di Spagna è giudicata onerosa dalla Juve, ma dalla Spagna rimbalzano voci di possibili trattative che vedrebbero in ballo anche Dybala e Bentancur, con Correa come ulteriore contropartita da legare all'attaccante spagnolo nell'operazione.

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Tutto questo mentre i principali prestiti in uscita hanno una scadenza fissata nel 2022. L'Atalanta, per Romero, ha già pagato 2 milioni per la cessione temporanea e potrebbe pagarne altri 2 di bonus, ma il riscatto da 16 milioni (pagabili in tre esercizi) scatterebbe dal 2022. Due, invece, le strade percorribili dal Torino per Mandragora: acquisizione definitiva entro il 30 giugno 2021 per 16 milioni (pagabili in 5 anni) o entro il 30 giugno 2022 per 14 milioni (sempre in 5 anni). In caso di permanenza in Serie A anche nella prossima stagione, scatterebbe l'obbligo di riscatto a 9 milioni (più uno di bonus). È già rientrato dal Bayern Monaco il brasiliano Douglas Costa, che però ha nuovamente fatto le valigie per tornare in patria, al Gremio, sempre in prestito. È destinato a tornare alla base Rugani, che non rientra nei piani del Cagliari stando a quanto dichiarato dal ds Capozucca, mentre De Sciglio potrebbe rientrare da Lione per essere utilizzato come contropartita.

Il tesoretto dell'Inter dai riscatti dei prestiti in uscita

Nell'ottica di una spending review, la gestione dei prestiti ha un peso non indifferente anche per l'Inter. Con il primo punto ottenuto nel febbraio 2021, è scattato l'obbligo di riscatto per Darmian dal Parma (2,5 milioni), ma il nodo cruciale per l'Inter riguarda i possibili rientri. Di sicuro non torneranno alla base Politano e Candreva, rispettivamente in prestito a Napoli e Sampdoria, i cui contratti prevedevano la stessa clausola di Darmian. Per il primo il riscatto è fissato a 19 milioni, per il secondo, invece, a 2,5 milioni. Si va verso la permanenza allo Sporting per Joao Mario (10 milioni di riscatto) dopo la vittoria del campionato portoghese. A queste cifre, l'Inter riuscirebbe a fare una plusvalenza, dopo averlo acquistato per 40 milioni nel 2016 sempre dallo Sporting: il valore residuo del suo cartellino è di poco inferiore ai 7 milioni di euro. Difficile, invece, che si possa chiudere col segno positivo l'operazione Nainggolan: Inter e Cagliari sono in trattativa per la cessione del centrocampista a titolo definitivo, però per una plusvalenza bisognerebbe mettere sul piatto 10 milioni di euro.

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Questo per quanto riguarda il possibile "tesoretto" nerazzurro dai prestiti. Ma ci sono anche i rientri pressoché certi, come quello di Dimarco dal Verona, che non eserciterà il riscatto fissato a 6,5 milioni di euro per il terzino sinistro. Difficile, inoltre, che l'Hellas riesca a tenere Salcedo, giovane di proprietà interista. Tornerà a Milano anche Lazaro, esterno austriaco ceduto in prestito al Borussia Monchengladbach: i tedeschi hanno terminato la stagione senza riuscire a qualificarsi per le coppe europee e non appaiono propensi a versare quasi 14 milioni di euro nelle casse interiste per riscattare il tornante, bocciato da Conte nella stagione 2019/20. Una cifra ritenuta troppo elevata, così come il Rennes non appare convinto (eufemismo) dei circa 13 milioni previsti per il riscatto di Dalbert, tanto più dopo una stagione negativa con sole 18 presenze tra campionato e coppe. Un altro esubero pesante, perché il contratto del terzino scade nel 2023 e il suo cartellino "pesa" ancora poco meno di 12 milioni. Una zavorra che in casa nerazzurra sperano di poter liberare.

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