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Udinese, il rammarico di Tudor e la tirata d’orecchie a De Paul

Il tecnico dei friulani è rimasto più che soddisfatto della prestazione malgrado il risultato. Contro l’Inter non è stato facile giocare in 10 contro 11: “De Paul si è fatto prendere dal nervosismo, certe cose bisogna imparare a gestirle. Ho fiducia, abbiamo fatto una buona prestazione, faremo un buon campionato”
A cura di Alessio Pediglieri
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Igor Tudor è uscito da San Siro a testa alta, la sua Udinese ha perso contro l'Inter ma ha onorato il terzo impegno stagionale a dimostrazione che tutto ciò fin qui mostrato non p un fuoco di paglia. L'ex centrale della Croazia e della Juventus applaude i suoi, usciti da San Siro sotto di un gol ma con delle conferme importanti, come questa Udinese che è squadra già solida malgrado in estate si sia operato moltissimo sul mercato. La fiducia per una stagione più che positiva c'è e il tecnico dei friulani guarda lontano.

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La follia di De Paul, decisiva

Il gol di Sensi è stato un lampo nel buio, prima però il match si era indirizzato sui binari peggiori per colpa di uno dei giocatori più importanti di Tudor e dell'Udinese, Rodrigo De Paul che alla mezz'ora è stato colto dal classico raptus agonistico e ha reagito violentemente su Candreva. Una sberla in pieno volto al laterale nerazzurro immortalata dal VAR che ha decretato un sacrosanto rosso diretto e almeno una giornata di squalifica.

E' rimasto molto male, è stato un po' nervoso forse anche per i viaggi con la Nazionale, ma fa parte del calcio e bisogna imparare a non ripeterle. Per noi sarà un giocatore fondamentale come lo è stato la scorsa stagione

I complimenti alla squadra

Tudor non fa drammi, è fondamentale recuperare un giocatore che l'Udinese ha voluto riconfermare puntando forte. La squadra ha bisogno di De Paul ma non è De Paul, perché la struttura di gioco e di tattica imbastita dal tecnico croato è dimostrazione di duratura nel tempo, non un estemporaneo momento di gloria.

Penso che i ragazzi abbiano dato tutto e fino all'espulsione stavamo facendo il nostro, anche subendo qualcosa ma è normale in casa di una squadra come l'Inter. Ora pensiamo al futuro e alle prossime tre partite,  il calcio a volte dà e a volte toglie, oggi non era semplice giocare in 10 per un'ora.

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