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Sarri non ce la fa più: “Questo calcio non mi appartiene, forse sono troppo vecchio”

Maurizio Sarri si sfoga ancora una volta e lo fa in conferenza stampa, alla vigilia della sfida di campionato contro l’Inter. Nel mirino del tecnico tour de force e ritmi forsennati. “I giocatori si allenano più con le nazionale che con noi in squadra. Questo calcio non mi appartiene, forse sono troppo vecchio”.
A cura di Maurizio De Santis
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Calendari intasati, squadre decurtate dei calciatori in giro con le nazionali, rischio infortuni altissimi, tutela della salute dei giocatori svilita dai tour de force e messa a repentaglio – considerato anche il contesto storico della pandemia – dai continui viaggi. Maurizio Sarri si sfoga ancora una volta e lo fa in conferenza stampa, alla vigilia della sfida di campionato contro l'Inter. Dopo l'attacco a testa bassa – con relativo botta e risposta con la Lega di Serie A – sugli slot delle partite e la programmazione ravvicinata degli incontri del torneo italiano con le coppe, il tecnico della Lazio alza la voce contro il sistema calcio.

Sono innamorato di un altro calcio. Questo non mi appartiene, forse sono troppo vecchio – la sintesi del concetto espresso dall'allenatore toscano -. Non siamo più di fronte al calcio e a uno sport, ma a uno show, tutti i partecipanti cercano di spremere gli appassionati.

Sarri alza il tiro. Fa una smorfia e sul viso compaiono quelle rughe dentro le quali ci sono silenzi troppo duri da raccontare. Ci soffia sopra spire di fumo, il retrogusto è amaro. Ce l'ha col mondo intero, almeno quella parte che ha trasformato il gioco del calcio in un business, un ambito nel quale adesso vale tutto.

Purtroppo, la situazione attuale è questa. Io sono un tecnico di campo e la realtà è che fino a ieri ci siamo allenati a ranghi ridotti. Ormai i calciatori si allenano più con le nazionali che con noi e in questo caso diventa tutto più difficile.

Le tre scoppole prese a Bologna prima della sosta bruciano, fanno male come grani di sale strofinati sulla pelle. La gara con l'Inter dell'ex, Simone Inzaghi è l'occasione per cancellare quell'incidente di percorso e rimettersi in carreggiata.

I 3 gol subiti col Bologna sono nati da situazioni imbarazzanti. Una palla restituita, un fallo laterale sulla nostra trequarti, situazione su cui abbiamo fatto 10-12 allenamenti. Mi attendo la reazione degli uomini più che dei calciatori.

Altro fattore a detrimento: le condizioni del terreno di gioco dello stadio Olimpico. Pessime secondo il tecnico della Lazio che cita a sostegno delle sue impressioni anche altre opinioni.

La condizione in cui versa il terreno dell'Olimpico non è di alto livello, è scadente – ha aggiunto Sarri -. Abbiamo avuto rassicurazioni che col tempo le cose miglioreranno… vediamo.

Ultima riflessione dedicata alle possibili ambizioni dei biancocelesti nel medio-lungo periodo. In tal senso la gara contro i nerazzurri può rappresentare già uno spartiacque per la stagione. Vinci e torni in corsa, perdi e rischi che il terreno di frani sotto i piedi.

La società ha fatto una scelta di rottura come la nostra, è un anno di costruzione e transizione. L'importante è gettare le basi, non possono essere ora giocare un calcio spettacolare ma trovare un minimo di solidità.

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