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Sarri attacca il governo francese: “Il ministro degli interni ha fatto una ca**ata”

Maurizio Sarri non ha usato giri di parole per esprimere disappunto nei confronti del governo francese che ha vietato la trasferta dei tifosi della Lazio. Nella conferenza stampa alla vigilia dell’incontro di Europa League con il Marsiglia si è espresso in maniera colorita: “Se fossi in Lotito inviterei il Ministro dell’Interno francese a vedere una partita casalinga della Lazio”.
A cura di Maurizio De Santis
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Violenti e fascisti. L’ordinanza firmata dal ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha fatto discutere per le motivazioni che hanno spinto il governo transalpino a vietare la trasferta a Marsiglia dei tifosi della Lazio. Domani sera si gioca la gara di Europa League valida per la quarta giornata della fase a gironi: al Velodrome – come accadde all'andata allo stadio Olimpico (il 21 ottobre scorso finì 0-0) – non ci saranno sostenitori capitolini. Una situazione inaccettabile per il tecnico, Maurizio Sarri, che nella conferenza stampa alla vigilia dell'incontro non ha usato giri di parole per esprimere disappunto per una decisione del genere. Lo ha fatto alla sua maniera, senza risparmiare accenti anche molto coloriti: "Se fossi in Lotito inviterei il Ministro dell'Interno francese a vedere una partita casalinga della Lazio. Si renderebbe conto d'aver fatto una cazzata".

La "cazzata", per restare nel gergo adottato dall'allenatore, poggia secondo le autorità istituzionali francesu su motivazioni molto precise e alcuni precedenti preoccupanti. Nel documento del ministero si fa espresso riferimento al "comportamento violento di certi tifosi della Lazio nei pressi degli stadi e nel centro delle città sede delle partite" e, cosa non meno importante, "i ripetuti canti fascisti e i saluti nazisti". Quanto ai trascorsi tra le due tifoserie, non serve andare molto a ritroso nel tempo (ottobre 2018) per leggere di incidenti scoppiati tra opposte fazioni: nel bilancio dei contusi ci furono anche quattro feriti per arma da taglio.

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La Lazio aveva reagito al provvedimento con un comunicato: "A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell’ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni (di cui è stata data notizia anche sui tg nazionali): la Lazio non può accettare un’offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste ed alla Società stessa, che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi".

Il divieto di trasferta non è misura che sorprende, in Francia è stata adottata più di recente (il 24 ottobre scorso) anche per bloccare il viaggio dei supporter del Paris Saint-Germain al Marsiglia, considerata la rivalità fortissima. Le immagini di Neymar che batte un calcio d'angolo protetto dagli scudi delle forze dell'ordine spiegano bene qual è la situazione e il livello di allerta.

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