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Ronaldo è recidivo, ten Hag svela la verità: “Lo avevo già avvisato”. La multa può essere mostruosa

Il tecnico del Manchester United Erik ten Hag rivela cosa aveva detto a Cristiano Ronaldo circa i suoi comportamenti dannosi per la squadra: “Io sono l’allenatore, sono responsabile della massima cultura sportiva qui e devo stabilire standard e valori”.
A cura di Paolo Fiorenza
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I nodi della difficile convivenza di Cristiano Ronaldo con la panchina, uno status ritenuto inaccettabile dal cinque volte Pallone d'Oro, sono venuti al pettine proprio in una delle serate più felici per il Manchester United in questo altalenante inizio di stagione. La scena della sua fuga sdegnata nel tunnel di Old Trafford e negli spogliatoi, abbandonati poi rapidamente al punto che i compagni non lo hanno neanche trovato dopo il fischio finale del 2-0 rifilato al Tottenham, assomiglia tantissimo anche all'uscita definitiva dalla squadra che lo aveva amorevolmente riaccolto dalla Juventus nell'estate dell'anno scorso.

Stavolta il portoghese l'ha combinata grossa, completamente ebbro di egocentrismo insensibile agli interessi del suo club. Invitato ad entrare poco prima del 90′ per sigillare il risultato e magari – perché no – anche per far trascorrere un po' di tempo con la sostituzione, CR7 ha reputato la vicenda un'umiliazione insopportabile e ha detto no, allontanandosi poi dalla panchina per prendere la via degli spogliatoi a partita ancora in corso. Un gesto la cui gravità rendeva impossibile soprassedere ed infatti lo United ieri ha messo fuori squadra il 37enne attaccante per il match di domani contro il Chelsea, vietandogli anche di allenarsi con i compagni.

Un pugno duro che il tecnico Erik ten Hag ha spiegato oggi nella conferenza stampa di vigilia, in cui ha confermato che Ronaldo si è rifiutato di entrare in campo: "Cosa è successo nel nostro colloquio resta tra Cristiano e me. La dichiarazione del club è chiara. Sono l'allenatore, sono responsabile della massima cultura sportiva qui e devo stabilire standard e valori, e devo controllarli. Siamo in una squadra".

Cristiano Ronaldo ed Erik ten Hag, un rapporto difficile fin dall'inizio
Cristiano Ronaldo ed Erik ten Hag, un rapporto difficile fin dall'inizio

L'allenatore olandese arrivato in estate dall'Ajax ha svelato che Ronaldo era già stato avvertito circa suoi comportamenti che andavano nella direzione sbagliata, ancora prima dell'inizio delle partite ufficiali: "Dopo l'amichevole col Rayo Vallecano (in cui il portoghese aveva lasciato lo stadio dopo essere stato sostituito nell'intervallo, ndr) avevo detto che era inaccettabile, ma non era solo per lui. Valeva per tutti, il ripetersi della situazione avrebbe avuto delle conseguenze. Ora è quello che abbiamo fatto. Ci mancherà domani, è una mancanza per la squadra ma credo sia importante per l'attitudine e la mentalità del gruppo".

Ten Hag ha ribadito la dichiarazione del club secondo cui Ronaldo "rimane una parte importante della rosa", ma è chiaro che avere in squadra uno che pensa e si comporta in questo modo non è un bene per nessuno, ed anche i compagni e i tifosi sembrano averlo scaricato. "Penso che sarà motivo di riflessione per lui e anche per tutti gli altri – ha continuato il tecnico, spiegando cosa si aspettava che la punizione di Ronaldo potesse comportare – Ho dato un avvertimento all'inizio della stagione e quando è capitato di nuovo è dovuta esserci una conseguenza. Quando si vive insieme e si gioca insieme, il calcio è uno sport di squadra e devi rispettare determinati standard e io devo controllarli".

Ronaldo compirà 38 anni nel prossimo febbraio: per quel tempo probabilmente sarà altrove
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Ronaldo ha capito di aver superato stavolta i limiti di professionalità e buon senso: perfino un campionissimo come lui non può mettersi al di sopra della squadra. Il suo articolato messaggio su Instagram – in cui ammette di aver sbagliato ma non si scusa con nessuno, nè allenatore né compagni – è una toppa che convince poco e non cambia la sostanza di un rapporto che molto probabilmente si concluderà a gennaio con la cessione. CR7 aspira ancora ad un club che giochi la Champions League per rimpolpare il suo record di gol, ma non sarà facile neanche per un mago come il suo agente Jorge Mendes trovargli una sistemazione in una delle 16 squadre che a quel punto saranno qualificate agli ottavi di finale.

Intanto le conseguenze nefaste per lui potrebbero non finire con l'esclusione dalla squadra: lo United potrebbe infatti multarlo per un importo massimo a due settimane del suo stipendio, ovvero un milione di sterline (1,14M in euro). Una cifra mostruosa, ma sarebbe comunque qualcosa che fa meno male rispetto alla mortificazione e al crollo di immagine che Ronaldo sta vivendo in queste ore.

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