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Quanto ha speso il PSG da quando i soldi li mette il Qatar per vincere finalmente la Champions

Qatar Sports Investments il Fondo che dal 2011 ha speso 2,3 miliardi di euro per trasformare il Paris Saint-Germain in un club vincente. Il successo è arrivato con la conquista della Champions e quando ha cambiato politica di investimenti sul mercato.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Paris Saint-Germain ha investito 2,3 miliardi di euro in 14 anni prima di vincere la Champions League. È la cifra pazzesca immessa sul mercato dei calciatori in commissioni di trasferimento da Qatar Sports Investments che nel 2011 ha acquisito il club e lo ha portato sul tetto d'Europa dopo aver consolidato la leadership in Francia (ha vinto 11 titoli nazionali). L'operazione di conquista del potere sportivo del presidente, Nasser Al-Khelaifi, è giunta all'acme, ironia della sorte, quando il club ha optato per una netta inversione di tendenza rispetto alla politica adottata a lungo e costata molto, troppo rispetto alle ambizioni spesso disattese. Solo una volta in tutto questo lasso di tempo (2020, in piena epoca Covid) il PSG era riuscito a giungere in finale della massima Coppa continentale per club e la perse con il Bayern Monaco.

Ciò che non era riuscito a realizzare senza badare a spese, pur di avere in rosa giocatori come MbappéNeymarMessi, IbrahimovicBeckham (tanto per citare alcune delle stelle ingaggiate a peso d'oro compresi Di Maria e Cavani) lo ha compiuto affidando alle mani sapienti, esperte e competenti di Luis Enrique un gruppo di giovani talenti che hanno avuto fame di vincere (su tutti, Doué autore di una doppietta e poi Kvara preso dal Napoli a gennaio scorso). E hanno umiliato l'Inter all'Allianz Arena.

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Gli acquisti più costosi del PSG sotto Qatar Sports Investments

Dal 2011 sotto la proprietà di Qatar Sports Investments il club ha speso 2,3 miliardi di euro per allestire squadre forti e impreziosite da stelle del calcio internazionale. Una cifra simile a quella del Manchester City, il club inglese di foraggiato dall'Abu Dhabi United Group, società di investimento di proprietà dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan.

Cifra che nessun altro può permettersi in Europa e, risultati alla mano, non è necessariamente garanzie di trionfi. Non lo è stato pagare 222 milioni di euro nel 2017 acquistando Neymar dal Barcellona oppure versarne 180 nelle casse del Monaco per Mbappé. Dopo l'ingaggio di Messi nel 2021, il PSG ha registrato il monte stipendi più alto della storia del calcio che pesava a bilancio per 728 milioni di euro e rappresentava il 109% dei ricavi del club.

La top 10 dei calciatori comprati a pesi d'oro

Di seguito la classifica dei dieci trasferimenti più onerosi effettuati dal PSG in 14 anni di presidenza qatariota:

  • Neymar – 222 milioni (Barcellona, 2017)
  • Kylian Mbappé – 180 milioni (Monaco, 2018)
  • Randal Kolo Muani – 75 milioni (Eintracht Francoforte, 2023)
  • Khvicha Kvaratskhelia – 70 milioni (Napoli, 2025)
  • Gonçalo Ramos – 65 milioni (Benfica, 2023)
  • Edinson Cavani – 64,5 milioni (Napoli, 2013)
  • Angel Di Maria – 63 milioni (Manchester United, 2015)
  • Achraf Hakimi – 60 milioni (Inter, 2021)
  • Manuel Ugarte – 60 milioni (Sporting CP, 2023)
  • João Neves – 60 milioni (Benfica, 2024)
  • Mauro Icardi – 50 milioni (Inter, 2020)
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A questi vanno aggiunti anche investimenti ulteriori che hanno scandito le transazioni finanziarie e rivelatisi poco fruttuosi quanto a funzionalità tattica e a obiettivi raggiunti. Tra questi ci sono: David Luiz – 49,5 milioni (Chelsea, 2014); Lucas Hernández – 45 milioni (Bayern Monaco, 2023); Thiago Silva – 42 milioni (Milan, 2012); Javier Pastore – 42 milioni (Palermo, 2011); Lucas Moura – 40 milioni (São Paulo, 2013); Leandro Paredes – 40 milioni (Zenit, 2019); Thilo Kehrer – 37 milioni (Schalke 04, 2018); Julian Draxler – 36 milioni (Wolfsburg, 2017).

La nuova strategia vincente: giocatori di talento e funzionali

Quando il PSG ha smesso di fare il PSG ha vinto. Ovvero, quando ha smesso di correre appresso alle stelle e ai grandi nomi ma ha rivolto l'attenzione su giocatori giovani e funzionali, sempre forti e costosi, è riuscito laddove finora aveva fallito. La vittoria a Monaco di Baviera ne è stata la conferma. Dopo gli addii di Neymar, Lionel Messi e Kylian Mbappé la squadra è stata ricostruita attorno a talenti più giovani e a cifre inferiori (anche se ugualmente ragguardevoli). E la capacità di Luis Enrique di trasformare in esplosive le caratteristiche di Ousmane Dembélé ha fatto il resto, tanto da renderlo uno dei candidati più accreditati all'assegnazione del prossimo Pallone d'Oro.

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I nomi che spiccano su tutti: Désiré Doué (19 anni, pagato 50 milioni e prelevato dal Rennes nell'estate 2024), Kvicha Kvaratskhelia (24 anni, ingaggiato a gennaio di quest'anno dal Napoli per 70 milioni), Joao Neves (20 anni, dal Benfica per 40 milioni nell'estate 2024), Nuno Mendes (22 anni, dallo Sporting Lisbona per 38 milioni nel 2022).

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