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Perché Paulo Dybala non può sbagliare

L’inizio di stagione 2020/2021 di Paulo Dybala non è stato dei migliori ma ci ha fatto capire una cosa: non può sbagliare. La Joya, che pochi mesi fa era stato incensato da tutti e proclamato miglior calciatore della Serie A 2019-2020, non ha avuto un buon inizio di annata sotto la gestione di Andrea Pirlo ma è pur vero che a questo ragazzo di 27 anni non viene perdonato nulla. Le aspettative e le etichette riservate al numero 10 della Juventus hanno portato a questo tipo di atteggiamento vero sul 13° marcatore all-time della Vecchia Signora.
A cura di Vito Lamorte
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Paulo Dybala è l’uomo più criticato dell’inizio della stagione della Juventus. Il numero 10 dei bianconeri è oggetto di critiche feroci da settimane per le sue prestazioni e in tanti si chiedono se sia ancora un calciatore su cui la Juventus debba puntare. La Joya, che pochi mesi fa era stato incensato da tutti e proclamato miglior calciatore della Serie A 2019-2020 (noi facemmo altre scelte), non ha avuto un buon inizio di annata ma è pur vero che a questo ragazzo di 27 anni non viene perdonato nulla. Negli alti e bassi di una carriera il giudizio sul ragazzo di Laguna Larga non è mai stato equilibrato e si è passati da picchi di esaltazione esponenziali a critiche feroci come quelle attuali.

In questa prima parte di stagione in 8 presenze Dybala ha segnato un solo gol e, chiaramente, ci si aspetta di più dal numero 10 bianconero. Detto ciò, bisogna analizzare la situazione. La Joya viene da un infortunio serio, che lo ha costretto a giocare pochi minuti della gara di Champions ad agosto con l’Olympique Lione e poi uscire per il riacutizzarsi del problema, e con una preparazione precaria a ridosso dell’inizio dell’annata ha iniziato a giocare nella nuova Juve di Andrea Pirlo. Non solo lui ha avuto problemi ma su di lui è più facile puntare il dito. In pochi mesi è passato da essere il miglior giocatore del campionato italiano, contribuendo con gol importanti dopo il lockdown alla vittoria del nono tricolore di fila, ad essere di troppo nella sua squadra. I numeri non sono a suo favore e abbiamo rivisto in tutto le salse il suo controllo di palla sbagliato contro la Lazio, che ha fatto finire il pallone in fallo laterale e da cui è partita la rete del pareggio biancoceleste. Se si analizza bene l’azione successiva se ne trovano almeno altri tre ma si è parlato solo del tocco maldestro della Joya.

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Spesso ci si dimentica che Paulo è il 13° marcatore all-time della storia juventina, con 96 gol in 234 presenze, e puntualmente riesce a far discutere e a dividere anche gli stessi tifosi bianconeri. Non è la prima volta che Dybala viene criticato pesantemente. Andando indietro di pochi anni, nell’ultima stagione di Massimiliano Allegri l’attaccante argentino era finito sul banco degli imputati perché nono riusciva a integrarsi bene con Cristiano Ronaldo e perché il suo rendimento era calato rispetto alle stagione precedenti ma pian piano Paulo è riuscito a riprendersi ciò che gli spettava ed è stato di nuovo decisivo per la sua squadra. Lì è partita di nuovo la fanfara per Dybala e il paese era di nuovo tutto in festa.

Doveva essere il ‘nuovo Messi’, nel più classico dei giochini che vengono fatti fatti quando si trovano due calciatori dello stesso paese e che calciano con lo stesso piede; e questa etichetta, che inizialmente aveva accettato come una sfida, con il passar del tempo gli è pesata non poco. Già è difficile star dietro a paragoni tra calciatori di diverse fasi storiche, figuriamoci se c’è bisogno di raccogliere l’eredità di giocatori contemporanei che in ogni match scrivono nuovi record. Attediamo la Joya in condizioni fisiche ottimali prima di giudicarla, visto che Paratici ha parlato a più riprese del virus che lo colpito con la nazionale argentina e gli ha creato non pochi problemi, e lì sarà interessante vedere le reazioni. Al momento, però, abbiamo capito che Paulo Dybala per buona parte della critica, e anche per molti tifosi, non può sbagliare.

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