Morata distrutto dalla morte di Miguel Angel: “Una notizia che non avrei mai voluto ricevere”
La stella di Miguel Angel s'è spenta. A 10 anni è morto per un tumore il bambino di Malaga che aveva commosso la Spagna e il mondo per la storia e la bella dedica che gli aveva rivolto Alvaro Morata. L'attaccante della Juventus e della Furie Rosse lo omaggiò dopo la rete decisiva per la qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 segnata contro la Svezia. A una manciata di minuti dal termine del match, fu un guizzo dell'ex attaccante di Real, Chelsea e Atletico Madrid a mandare in paradiso la nazionale iberica lasciando gli scandinavi nel girone infernale dei playoff. E festeggiò mostrando a tutti la stella più bella e luminosa di quella serata.
Ebbe un solo pensiero, Alvaro. Ecco perché, dopo quella marcatura così importante, si avvicinò alla panchina perché gli passassero quella stella che mostrò a tutto lo stadio, al mondo intero, al piccolo Miguel. Aveva fatto una promessa a se stesso e quel gesto gli venne dal profondo del cuore dopo aver fatto visita al bimbo gravemente ammalato che aveva espresso il desiderio di incontrare gli idoli della selezione spagnola. Tante volte li aveva visti solo attraverso le tv o le immagini dei social, averli accanto gli illuminò gli occhi e rese la sua vita, per qualche ora, eccezionale nonostante tutto. Luis Enrique lo invitò a non mollare perché – gli disse – "facciamo il tifo per te e ti aspettiamo in ritiro". La vita, indecifrabile e a volte crudele, ha voluto che le cose andassero diversamente.
Miguel Angel non ce l'ha fatta. Morata non lo ha dimenticato e in una story pubblicata su Instagram gli ha rivolto un messaggio molto toccante: "Una delle notizie che non avrei mai voluto ricevere, ma una grande lezione che mi rimane per tutta la vita – si legge nel post condiviso sui social network -. La forza di una grande famiglia e aver potuto condividere con te un po' di tempo. La tua stella rimarrà e viaggerà sempre con me ovunque vada. Riposa in pace Miguel Angel".
Impossibile dimenticare il sorriso del bambino che il giorno prima della partita contro la Svezia aveva abbracciato i giocatori nell’albergo a Siviglia. Anche la Spagna ha voluto ricordarlo con un messaggio sul profilo ufficiale della nazionale: "Purtroppo, siamo costretti a piangere la perdita del piccolo Michelangelo – si legge – La tua gioia e il tuo amore per la nostra selezione saranno sempre un'ispirazione per noi, per tutti noi che amiamo il calcio. La tua stella, la più bella, brilla già nel cielo. Riposa in pace, amico".