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Lockdown Campania: cosa succede per Napoli, Benevento, Salernitana e le altre squadre

La Regione Campania è ad un passo dal secondo lockdown, come anticipato dal governatore Vincenzo De Luca. Quali sono le implicazioni per il calcio? Il Napoli e il Benevento in Serie A, la Salernitana in Serie B e le squadre coinvolte in Serie C attendono disposizioni esplicite sulla possibilità di proseguire i rispettivi campionati.
A cura di Marco Beltrami
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La Regione Campania è vicina al secondo lockdown. Ad anticipare il provvedimento ci ha pensato il Governatore Vincenzo De Luca, che presenterà a breve l'ordinanza con lo scopo di arginare la seconda ondata e l'aumento dei contagi da Covid-19. Quali sono le implicazioni per il calcio? E cosa succederà a Napoli e Benevento in Serie A, Salernitana in B e alle altre squadre coinvolte in Serie C? Le società attendono disposizioni esplicite che consentano di portare avanti i rispettivi campionati.

Nel giro di 48 ore Vincenzo De Luca metterà sul banco l'ordinanza di lockdown in Campania, già presentata nell'ultima conferenza stampa. Si tornerà nuovamente alla chiusura generalizzata delle attività produttive, con limitazioni per 24 ore degli spostamenti privati, non prima però di un confronto con il governo. Un provvedimento che ovviamente andrà delineato nei dettagli e studiato comparto per comparto, anche in ambito sportivo. Calcistico, in particolare: alla finestra ci sono Benevento, Napoli (le due squadre si sfideranno proprio domenica pomeriggio nel derby in Serie A) e le altre formazioni campane impegnate nei campionati professionistici.

Al momento non ci sono certezze. Servirà attendere il confronto tra la Regione Campania e il Governo, anche in ottica di altri provvedimenti simili da parte di altri governatori. Un punto fermo, che ha accomunato sia il dpcm di marzo quello del primo lockdown, nonché quello di pochi giorni fa, è quello di ragionare sempre per livelli e rilevanza delle competizioni e degli atleti: professionisti e non professionisti, atleti di carattere nazionale e non. Lo scenario che potrebbe delinearsi è quello di uno stop per le competizioni sportive non generalizzato, ma solo al di sotto di un certo livello.

Nell'ultimo dpcm del 18 ottobre, in questa direzione, si confermava il regolare svolgimento di "eventi e competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali".

Scontata è l'assenza di spettatori negli impianti, anche quelle 1000 unità che erano tornate sugli spalti nelle ultime settimane. Nell'ultimo dpcm si dava la possibilità alle Regioni, "in relazione all'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d'intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti".

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