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Lite nel derby, le sanzioni della Figc per Ibrahimovic e Lukaku

Multe per Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku oltre alle ammende comminate al Milan e all’Inter (queste ultime per responsabilità oggettiva). È questo il verdetto emesso dalla Figc sulla lite e gli insulti tra i due calciatori nel derby giocato lo scorso 26 gennaio. Le motivazioni: “Comportamento antisportivo con frasi provocatorie, comprovanti un messaggio sportivo per nulla consono ai criteri di lealtà, probità e sportività dettati dal Codice di Giustizia Sportiva”.
A cura di Maurizio De Santis
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Multe per Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku oltre alle ammende comminate al Milan e all'Inter (queste ultime per responsabilità oggettiva). È questo il verdetto della Figc sulla lite e gli insulti tra i due calciatori nel derby giocato lo scorso 26 gennaio. Le somme inflitte verranno devolute in beneficenza, come stabilito da tempo.

Il comunicato Figc sulle sanzioni per Ibra e Lukaku

Comportamento anti-sportivo con frasi provocatorie è la motivazione alla base della decisione da parte della commissione federale che aveva preso in incarico l'indagine aperta in seguito al grave episodio avvenuto in campo, durante il match di Coppa Italia.

Ammenda di 4.000 euro per Ibrahimovic, 3.000 euro per Lukaku, 2.000 euro per il Milan e 1.250 euro per l’Inter: sono queste le sanzioni – si legge nella nota ufficiale – con le quali sono stati puniti i due calciatori e le società a seguito dell’accordo raggiunto dalle parti.

Le motivazioni: comportamento anti-sportivo

Poco prima della fine del primo tempo i due calciatori erano stati protagonisti del faccia a faccia, fino a sfiorare lo scontro fisico. Cosa si sono detti allora è stato oggetto di discussione, polemiche e più ancora dell'indagine federale che ha escluso l'aggravante razzista da parte dello svedese per le espressioni rivolte all'avversario.

"Tu piccola merda", "ti prendo a schiaffi, figlio di puttana". Fu questo l'incipit dell'alterco proseguito con frasi altrettanto gravi, testimonianza della tensione altissima: "Chiama tua madre e vai a fare le tue stronzate vodoo, piccolo asino", "andiamo dentro agli spogliatoi e vediamo". Ecco perché alla base del provvedimento adottato della Federazione si fa riferimento al messaggio e all'atteggiamento anti-sportivo "per nulla consono" scaturito da quei momenti.

Per entrambi i calciatori si è trattato di comportamento antisportivo con frasi provocatorie, comprovanti un messaggio sportivo per nulla consono ai criteri di lealtà, probità e sportività dettati dal Codice di Giustizia Sportiva.

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