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La rivoluzione del calcio di Chiellini: “Abolire il Var e meno squadre in Serie A”

Il capitano della Juventus e della Nazionale, Giorgio Chiellini, tocca tutti gli aspetti più importanti del mondo del calcio attuale e ne ipotizza una riforma strutturale profonda. Un gancio che gli serve per introdurre un tema molto caso ai bianconeri, quella Superlega divenuta oggetto dello scandalo. E sulla gestione attacca: “C’è mancanza di rispetto verso noi calciatori, siamo arrivati a punto insostenibile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il calcio secondo Giorgio Chiellini. Il difensore della Juventus e dell'Italia (salterà le gare contro Svizzera e Irlanda del Nord per infortunio) spiega la sua idea rivoluzionaria di riassetto "dell'azienda pallone", a cominciare dai campionati nazionali fino ad accarezzare di nuovo il piano di creare un torneo dei migliori, una sorta di lega elitaria composta dai club più ricchi e forti del ‘vecchio continente'. Nell'intervista a Dazn tocca alcuni dei temi più caldi del momento partendo da un punto fermo: l'organizzazione attuale, così com'è non va e i giocatori – al netto dei guadagni – non possono più sostenere ritmi serrati imposti dai calendari che si accavallano tra competizioni per club e per nazionali. "In questo momento c’è mancanza di rispetto – le parole di Chiellini -, lo abbiamo visto nelle ultime due soste per le nazionali con la situazione dei sudamericani. Capisco le esigenze di business ma siamo arrivati a punto insostenibile".

Abolire il Var. Ridurre il numero delle squadre in Serie A da 20 fino a 16 al massimo. Rispolverare il progetto della Superlega durato lo spazio di una notte e poi naufragato per l'esodo di quasi tutti i club che erano stati coinvolti. Solo Real Madrid, Barcellona e Juventus sono rimasti dell'idea che un'ipotesi del genere sia praticabile e attendono che la battaglia legale intrapresa a distanza con la Uefa dia lo scossone. Il ragionamento di Chiellini si spinge oltre, va in crescendo, fino a ipotizzare una riforma strutturale del mondo del calcio.

Quale sia il peso dei tornei nazionali in un contesto del genere non è chiaro, né il difensore della Juve lo spiega. Sa bene, però, cosa servirebbe affinché il campionato italiano riscuota maggiore appeal. "In Serie A dovrebbero esserci al massimo 18 squadre e non le 20 attuali. Paradossalmente si potrebbe tornare anche a 16 ma credo che 18 sia il numero giusto per tornare a far salire competitività e dare più spazio a partite di livello europeo".

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Un gancio che gli serve per introdurre un tema molto caso ai bianconeri, quella Superlega divenuta oggetto dello scandalo. "Istituzioni, club e giocatori devono incontrarsi per riformare il calendario e creare nuove competizioni per dare un nuovo impulso al calcio. Negli Stati Uniti, per esempio, hanno sposato questo format delle Superleghe in ogni sport". Ultima riflessione dedicata a uno strumento che, per effetto della tecnologia, rappresenta già un passo in avanti per il mondo del calcio: l'utilizzo del Var, la moviola in campo che dovrebbe restituire maggiore equità e giustizia nella valutazione degli episodi e degli errori che un arbitro può commettere. Il pensiero di Chiellini è molto chiaro: "Noi romantici nel calcio vorremmo l’abolizione del Var ma il mondo sta andando avanti e non possiamo chiuderci rispetto ai cambianti in atto".

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