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La Juve e l’esonero di Pirlo: decisivo il match col Napoli, due nomi pronti al fischio finale

Andrea Pirlo si gioca la sua seconda carriera alla Juve nel recupero del match contro il Napoli: fallire non è un’opzione contemplabile alla Continassa, visto il quarto posto a rischio. In caso di disastro, l’esonero del tecnico bianconero potrebbe essere inevitabile: il ritorno di Allegri o la promozione di Tudor le soluzioni sul tavolo di Agnelli.
A cura di Paolo Fiorenza
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La Juventus non vuole esonerare Andrea Pirlo. Anzi, non vorrebbe. Il tecnico bianconero è emanazione diretta del presidente Andrea Agnelli, che sul nome del bresciano ha piazzato una scommessa ad alto rischio. Cacciarlo adesso significherebbe ammettere l'enormità dell'errore di valutazione fatto la scorsa estate, nonché bruciare forse per sempre il cammino juventino dell'amatissimo (oggi un po' meno) regista della Vecchia Signora pluriscudettata.

Del resto esonerare un allenatore in corsa è qualcosa che Andrea Agnelli non ha mai fatto, sicuramente perché nello scorso decennio di trionfi non ce n'erano i motivi, ma anche per una questione di stile mai sottovalutata dalle parti della Torino bianconera. Difficile che i panni sporchi vengano gettati in pasto a tifosi e media quando la stagione è in corso, i ragionamenti alla Continassa (e prima in Corso Galileo Ferraris) vengono fatti in estate a bocce ferme.

Insomma, non mente Pirlo quando dice di non aver bisogno di rassicurazioni perché "ha un contatto quotidiano col presidente e ci diciamo sempre tutte le cose che succedono". E però… Il però potrebbe accadere tra poche ore allo Juve Stadium, quando andrà in scena il match contro il Napoli. Una partita da ‘vita o morte' sportiva, visto che dopo la Champions anche lo Scudetto ormai è andato, e adesso anche il quarto posto sembra a rischio, avendo perso disastrosamente col Benevento prima della sosta e poi pareggiato per il rotto della cuffia col Torino nel derby.

Ecco, se è vero che la Juve di Agnelli non esonera allenatori in corsa, è ancora più vero che restare fuori dalla Champions dell'anno prossimo è una ipotesi che non può essere neanche presa in considerazione nell'universo bianconero. Qualora dunque contro il Napoli le cose dovessero andare male, quel "non vorrebbe mai cacciare Pirlo" potrebbe diventare "non può fare altro che compiere una scelta dolorosa per salvare la stagione".

Ma chi potrebbe prendere il posto di Pirlo a poche giornate dal termine del campionato (e con una finale di Coppa Italia da giocare), accollandosi una patata bollente non da poco? Due sono i nomi spendibili. In primis quel Massimiliano Allegri che ha appena incontrato Agnelli in Versilia e che le voci di dentro assicurano non potrebbe mai dire no al richiamo dell'amico Andrea (in quel caso ci sarebbe da ricucire il rapporto con Paratici e Nedved, che si era fortemente incrinato al momento dell'addio due anni fa). E poi la soluzione interna, sicuramente più agevole, ovvero promuovere a capo allenatore Igor Tudor, l'attivissimo vice di Pirlo.

"Ero al corrente dell'incontro tra Agnelli e Allegri, e sono al corrente della sua fiducia, poi è normale che i risultati cambino il lavoro degli allenatori": le parole di Pirlo sono quelle disilluse di chi è nel calcio da tanti anni. E che tu sia calciatore o che sieda in panchina, la sostanza è sempre la stessa: bisogna vincere. Alla Juve di più: vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.

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