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Juventus, Gigi Buffon: “Mi son ripreso i due Scudetti che mi avevano scippato”

Gigi Buffon dopo la vittoria del decimo Scudetto con la Juventus si è tolto qualche sassolino: “Sono contento, alla fine, per me era importante chiudere dei cassetti, altrimenti qualcosa sarebbe rimasto incompiuto. Avevo un obiettivo: arrivare ai 10 scudetti, visto che due me li hanno scippati”.
A cura di Marco Beltrami
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Gigi Buffon si è tolto l'ennesima soddisfazione della carriera. Il portiere della Juventus ha conquistato il suo decimo Scudetto. Un risultato eccezionale arrivato nella stagione del suo ritorno in bianconero, in cui ha superato il record di presenze in Serie A che apparteneva a Paolo Maldini. In un'intervista al Corriere dello Sport, l'estremo difensore si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, raccontando anche la soddisfazione per aver accettato senza problemi il ruolo di secondo a Szczesny, senza fare il "gradasso".

Buffon, il decimo Scudetto con la Juve e la rivincita post Calciopoli

Non può non essere soddisfatto della sua stagione Gigi Buffon. L'esperto portiere che in virtù del rinnovo resterà alla Juventus anche nella prossima annata, si è ripreso quello che la giustizia sportiva gli aveva tolto per la vicenda Calciopoli. Con il decimo scudetto conquistato a livello individuale, per l'estremo difensore si è chiuso il cerchio: "Sono contento, alla fine, per me era importante chiudere dei cassetti, altrimenti qualcosa sarebbe rimasto incompiuto. Avevo un obiettivo: arrivare ai 10 scudetti, visto che due me li hanno scippati. Ci sono riuscito. Anche il record di presenze mi fa piacere. Ma non è stato un anno facile. Io mi sono sempre adattato, di natura sono altruista, però dovevo fare i conti con ciò che ho rappresentato e che penso ancora di rappresentare".

Quella ormai agli sgoccioli è stata la prima stagione non da titolare di Buffon alla Juventus. L'estremo difensore che nelle gerarchie di Sarri ora è secondo a Sarri ha accettato questa situazione senza problemi, ed è orgoglioso di questo: "Sono veramente contento di me come persona. Ho sempre creduto che bisognasse fare gruppo, che chi stava dietro dava il suo contributo come chi stava davanti. Ma un conto è dirlo, un conto è esserci. Mi sono messo alla prova. E sono fiero di me stesso, perché la prova l’ho superata. Questo è stato veramente un anno diverso, per me: fare il secondo, non volere la numero 1, non volere essere capitano. Ho sempre detestato i gradassi e questo era un modo per mettermi alla prova, per dire che io non lo sono".

Insomma, non mancano i Buffon i motivi per considerare più che positiva la sua esperienza bis alla Juventus, dopo la parentesi Psg. Ma qual è il segreto del portiere bianconero? Ecco le sue parole: "Sportivamente, quando sono stato chiamato, ho risposto sempre bene, dimostrando di essere ancora competitivo. Vivo di sogni e utopie. Vivo di questo e non posso pensare che sia diversamente. Mi fa bene anche al fisico. Se non ho un capello bianco, è per quel 20 cento di follia fanciullesca. Non posso pensare che mi venga meno l’entusiasmo".

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